Redazione

Cronaca


Una lettera piena di significati e che testimonia la sofferenza di un figlio in questi ultimi dieci anni

18 Gennaio 2016 - 00:00

La perdita di un padre è qualcosa che segna per tutta la vita. Marco Intravaia ha sofferto, tanto. E spesso in silenzio. Ed oggi, a dieci anni di distanza da quel 12 novembre 2003, ha voluto ricordare il padre Domenico, morto nell’attentato di Nassiriya, con una lettera scritta di getto e pubblicata sulla sua pagina facebook. Ecco il testo integrale: “Caro Papà, sono già passati dieci anni da quando ci hai lasciati, anni terribili durante i quali ho versato tante lacrime; ci hai lasciati soli troppo presto, persi in un dolore immenso e costretti comunque ad affrontare la vita nelle sue difficoltà quotidiane, ma lo abbiamo fatto con la schiena dritta, con dignità, sobrietà, con orgoglio, senza mostrare mai un attimo di cedimento, soffocando pubblicamente il più possibile il nostro dolore… e così molte volte mentre la bocca sorrideva, il cuore straziato piangeva. Ci manca il tuo affetto, il tuo amore di padre, la tua gioia e il tuo sorriso.. Semplicemente ci manchi tu papà. Ci hai lasciato una bella eredità ricca di valori, ci hai esortati a credere nel vero valore della pace, del rispetto e della pacifica convivenza tra i popoli; ci hai insegnato ad amare la nostra Nazione e a rispettare le sue istituzioni indipendentemente dagli uomini che le rappresentano, ci hai insegnato che il dovere viene prima di tutto, che la Madre Patria e la sua difesa va al di sopra di tutto. Sei stato un padre ed un marito meraviglioso, sei stato un vero e fedele servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano, resti per noi un grande uomo perché dinnanzi alla morte annunciata, con dedizione e coraggio hai onorato la divisa che indossavi, donando senza alcuna esitazione, senza nessun tipo di protezione il bene più grande, la tua vita, sacrificandola ai più sacri valori dell'amor di Patria e dell'onore militare e dimostrando così coerenza ed adesione al giuramento prestato alla nostra Repubblica. Oggi caro papà, a dieci anni di distanza, da figlio e da italiano non posso che dirti GRAZIE, sono fiero di te”! IL COMMENTO DEL DIRETTORE DI MONREALEPRESS Caro Marco, la nostra redazione, come sai, è composta da ragazzi tutti tuoi coetanei. Per questo, ancora di più, possiamo immaginare il dolore che ti strazia il cuore e l'anima ogni giorno. Forse accentuato in giornate come questa, dove, per forza, sei costretto a ricordare e riguardare immagini che vorresti cancellare per sempre. Non siamo forse le persone adatte per darti una parola di conforto, una di quelle che centinaia di volte avrai sentito e che ti scivola addosso. Perchè nessuna parola potrà mai rasserenarti dal dolore che stai passando e restituirti tuo padre. Noi, possiamo solo dirti che ti siamo vicini. E ti abbracciamo, anche se virtualmente. Anche noi siamo fieri di tuo padre. Con affetto La redazione di MonrealePress

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