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Videogiochi, Fallout 4: recensione di uno dei giochi più attesi del 2015

E’ sicuramente uno dei titoli più attesi non solo di questo 2015 ma anche da alcuni anni a questa parte.

E dopo una miriade di voci di corridoio più o meno veritiere sulla sua esistenza, il suo effettivo sviluppo e la sua reale ambientazione, ad inizio giugno Bethesda annunciò tra il tripudio generale Fallout 4, quinto capitolo principale (se consideriamo New Vegas) della serie ruolistica a tema post-apocalittico. Titolo che è poi uscito lo scorso 10 novembre per Pc Windows, PlayStation 4 ed Xbox One.

Si tratta, senza dubbio, di un gioco impegnativo sotto tutti i punti di vista: pubblico e critica si aspettano molto da questo nuovo episodio di una saga (Fallout) nata nel lontano 1997 dal lavoro di Interplay e Black Isle (con regole che inizialmente sarebbero dovute essere quelle del gioco cartaceo GURPS e che invece ha adottato le regole chiamate SPECIAL che sono diventate tra tratti distintivi dell’intero mondo Fallout) e che si è evoluta nell’arco di 18 anni.

Dall’isometrico dei primi due – storici – episodi al 3d di Bethesda utilizzato per Fallout 3, New Vegas ed ovviamente per questo appuntamento. Fallout 4 ci porta dunque nuovamente negli Stati Uniti (questa volta a Boston e nei suoi dintorni) in un angosciante mondo post-atomico fatto di ricordi di una civiltà che fu violenza, tante micro-storie da raccontare ed una grande, immensa, avventura.

Il resto lo potete leggere su il Videogioco.

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