Cronaca

Foto osé con minori nel pc dell’ex vescovo Miccichè

Un fulmine a ciel sereno nell’inchiesta che la Procura sta mandando avanti contro l’ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, che ha prestato a lungo attività pastorale presso la diocesi di Monreale.

Le novità le rivela il quotidiano La Repubblica e sono accuse gravissime. Dopo quelle sui presunti affari immobiliari, la presunta truffa dell’otto per mille, l’ipotesi di appropriazione di tesori della chiesa trapanese e quella sulla pedopornografia, è emerso un dettaglio importante dopo che gli investigatori avevano sequestrato all’ex vescovo, nella sua abitazione di Monreale, un pc portatile.

Gli esperti hanno cercato file che potessero sostenere le accuse della Procura di Trapani ed avrebbero trovato, come rivela il quotidiano La Repubblica, foto a luci rosse con minori. Le foto presumibilmente, sarebbero state scaricate dall’ex vescovo stesso o da una persona a lui vicina. Ma non è tutto. Perché, sempre secondo il quotidiano La Repubblica, all’interno del Pc, gli investigatori hanno trovato una fitta corrispondenza con la quale Miccichè avrebbe caldeggiato l’assunzione in vari enti, imprese e società, di alcune persone a lui vicine.

Ma Miccichè pare sia stato anche un abile affarista visto che, secondo l’accusa, avrebbe messo da parte un ingente patrimonio appropriandosi dei fondi dell’8 per mille e gestendo, grazie ai suoi numerosi agganci con il mondo della politica, dell’imprenditoria e della burocrazia, diversi business portati avanti da un sistema di cooperazione che ruotava attorno alla Caritas diocesana e della Fondazione Auxilium. Accuse che, poi, vanno dimostrate.

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