Dall'Italia e dal Mondo

Italia, stipendio ai deputati arrestati, in Germania lo “scandalo” del presidente della Repubblica

I primi giorni di Luglio 2014 sono stati oggetto di attenzione per milioni di Italiani. I Mondiali di calcio hanno incollato allo schermo della tv appassionati e non di calcio e, nonostante la Nazionale non si sia qualificata, il campionato è stato seguito in maniera maniacale. Nello stesso periodo, però, forse approfittando della distrazione di massa, è stato fatto qualcosa che chiamarlo “vergognoso”, è un´offesa alla vergogna. Infatti  l´Italia ancora una volta ha perso l´opportunità di fare valere il buon senso ed un pizzico di onestà, preferendo invece di confermare il senso di autodifesa di coloro che fanno politica solo ed esclusivamente per lavoro, spesso molto lucroso.

L´Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha respinto la proposta di sospendere lo stipendio ai deputati arrestati. Questo significa che i deputati arrestati, non inquisiti, ma arrestati, continueranno a prendere le loro indennità, come per esempio un noto parlamentare a cui viene autorizzato l´arresto il 15 Maggio di quest´anno per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato ed alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, al quale ancora oggi viene corrisposta la “modesta” somma di circa 10 mila euro al mese. Al di là di chi ha proposto e di chi ha bocciato la proposta, una situazione del genere è di una assurdità morale tale da superare la fantasia di qualsiasi scrittore di fantascienza. Ed è incredibile come ancora una volta, la tv abbia avuto la funzione di fare passare in sordina un avvenimento così grave dal punto di vista morale, soprattutto in un periodo come questo dove oltre 10 milioni di italiani sono sulla soglia della povertà (altra notizia passata inosservata).

Di solito, i “comuni mortali” che vengono arrestati, perdono immediatamente sia il lavoro che lo stipendio. Ma questo non vale per tutti. Basta citare una famosa frase di George Orwell ne “La fattoria degli animali”: “La legge è uguale per tutti, ma alcuni sono più uguali di altri”. E questo avvenimento lo dimostra ampiamente, perlomeno nel Bel Paese. Perché “perlomeno”?

La data “13 Dicembre 2011” non dirà niente alla maggioranza, eppure è una data che dimostra che è possibile avere una certa rettitudine morale, soprattutto di fronte a errori fatti. In questa data sono cominciate le vicissitudini di Christian Wulff, l´allora presidente della Repubblica in Germania. Viene fatta un indagine (che dura poche settimane, e non anni) ed emerge che Christian Wulff  ottenne un prestito nel 2009 quando, era governatore della Bassa Sassonia. L’imprenditore tedesco Egon Geerkens, suo amico e testimone di nozze, gli prestò in forma privata 500 mila euro ad un tasso agevolato del  4%, in cambio di piccoli favori. Il “reato” sta nel fatto che il tasso agevolato lo possono ottenere solo chi ne ha i requisiti (reddito basso, famiglia numerosa ecc…), sia da banche che da privati. Dopo questo, l´8 Febbraio 2012 si scopre che il produttore cinematografico David Groenewold ebbe dei favori dal presidente tedesco nel 2007, sempre quando era ancora governatore della Bassa Sassonia. Questo in cambio di alcuni giorni di soggiorno nella suite dell’Hotel Stadt Hamburg, sull’isola di Sylt, dal 31 ottobre al 3 novembre dello stesso anno, costo 258 euro a notte. A seguito di quest´altra “grave” vicenda, il 16 Febbraio 2012 la Procura di Hannover chiede e ottiene la revoca d3ell´immunità parlamentare prevista per il Capo dello Stato tedesco. Queste vicende, dove non esiste né reato di corruzione o concussione per la legge tedesca, ma solo prestiti a interessi non dovuti e scambio di favori senza regolare contratto scritto, hanno portato il presidente Christian Wulff a dimettersi dalla Presidenza della Repubblica Tedesca il 17 Febbraio 2012, scomparendo dalla vita politica quasi totalmente. Wulff non fu arrestato, perché questi reati non prevedono galera, ma subì una sanzione piuttosto elevata e la scomparsa dagli uffici amministrativi, nonché relative indennità.  Conclusioni?

Forse dovremmo imparare a spegnere un po’ di più la televisione, cominciare ad osservare quello che succede attorno a noi, anche in paesi che i media ci presentano come “colpevoli” della situazione economica italiana a dir poco drammatica. Veramente è colpa degli altri paesi? Veramente non esistono responsabilità interne? Non solo a livello di istituzioni, ma soprattutto a livello personale, di mentalità. Noi siamo abituati a colpevolizzare agli altri, e stiamo bene, perché in questo modo ci scrolliamo di dosso le nostre responsabilità e stiamo bene con noi stessi.

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