Categories: Sport

Schumacher peggiora, un medico: “Bisogna prepararsi al peggio”

Come ben avranno notato i nostri lettori, siamo stati molto colpiti dall’incidente occorso a Michael Schumacher sulle nevi di Maribel e così, certi d’interpretare il desiderio dei tanti lettori, appassionati di automobilismo, abbiamo seguito e seguiamo passo passo, sia le notizie più confortanti che quelle più allarmanti, che riguardano lo stato di salute del 7 volte Campione del Mondo ed ex ferrarista.

Su tutti i quotidiani, si è diffusa in queste ore, una notizia che getta gli sportivi nello sconforto. Arriva per la voce autorevole di Gary Hartstein, l’ex capo-medico della F.1 ed il primo a coglierla è stato il tabloid britannico Sun. Hartstein sostiene e punta il dito sui primi soccorsi che vennero dati al Campione tedesco, in quel tragico 29 dicembre 2013, quando cadde rovinosamente, battendo la testa sulle rocce nascoste tra la neve di Maribel: “Non si trasporta un paziente con un sospetto trauma cranico in una struttura che non dispone di un reparto di neurochirurgia”.

Ecco cosa ha sostenuto il medico, oggi a capo del pronto soccorso dell’ospedale di Liegi che ha poi continuato con un messaggio sconfortante: “Ho visto, con i miei occhi, interi circuiti, pieni di magliette e cappellini inneggianti a Michael, segno del grande affetto che ancora circonda la sua figura di sportivo. Penso che comunque bisogna prepararsi al peggio, la mancanza di aggiornamenti da parte del suo entourage, ci sta dando la possibilità di cominciare a distaccarci da lui”.

Le parole del medico 58enne, sembrano trovare riscontro nella diffidenza mostrata dai Giornalisti tedeschi, alle parole della portavoce del Campione che, la settimana scorsa, aveva parlato di una fase di risveglio dal coma. Harstein conferma alcune notizie avute da persone molto vicine a Schumacher che hanno raccontato che l’ex pilota è molto dimagrito ed ha perso almeno 1/3 del suo peso abituale.

Sembra che la moglie Corinna, sia stata già informata della situazione che prospetterebbe, salvo un miracolo, una vita in stato di “coma vegetativo”. Non resta che pregare per lui, nel ricordo degli indimenticabili ed esaltanti momenti di sport che ci ha donati.

Share
Published by