Capizzi e il dubbio “dissesto”: trenta giorni per sciogliere le riserve

Redazione

Cronaca

Capizzi e il dubbio “dissesto”: trenta giorni per sciogliere le riserve

16 Maggio 2017 - 18:25

Trenta giorni. Di pensieri, di riflessioni, di riunioni. Una lotta contro il tempo, ma anche un modo per gestire bene la situazione. La Corte dei Conti, nella consueta verifica semestrale del Piano di Riequilibrio, ha chiesto spiegazioni al sindaco di Monreale Piero Capizzi su alcune cose poco chiare. “Stiamo valutando se controdedurre e/o fare ricorso”, dice il Primo Cittadino. Le condizioni per dichiarare dissesto, assicura Capizzi, “non ci sono”, perché la Corte dei Conti ha rilevato errori “più che altro formali e non sostanziali”, continua il sindaco. Gli errori riguarderebbero il consuntivo del 2015.

“Siamo già al lavoro per apportare le modifiche – dice il sindaco – e ci siamo accorti che gli stessi errori erano stati fatti nel consuntivo 2016 che abbiamo subito corretto”. Ma le correzioni potrebbero non bastare alla Corte dei Conti. Ecco perché Capizzi si prenderà tutti questi 30 giorni di tempo per riflettere: “Abbiamo trovato una situazione debitoria di 32 milioni di euro e sapevamo che era difficile – spiega il Primo Cittadino – Abbiamo chiuso la transizione con Amia con 3 milioni e contiamo di chiudere quella con l’Ato (il debito è di 14 milioni, ma la transizione farà scalare questa cifra). La nostra amministrazione non ha un solo debito fuori bilancio. In questo momento sono solo preoccupato sulla scelta da fare: perché la cosa più semplice sarebbe quella di dichiarare il dissesto. Devo valutare se assumermi le responsabilità di una situazione che non ho creato io. Bisogna capire se, nei prossimi 8 anni siamo in grado di reggere il piano proposto dalla Corte dei Conti”.

Il dissesto, non sarebbe poi così diverso dal pre-dissesto in cui si trova attualmente il Comune: “La macchina amministrativa non si fermerebbe – dice Capizzi – Andremmo avanti solo con l’ordinario e con l’ultimo bilancio approvato. Penso che i commissari che verrebbero, poi, in sei mesi riuscirebbero ad approvare il bilancio riequilibrato, trovando tutti i conti a posto”. Sulla vicenda di Polizzotto e del collegio dei revisori, la Corte dei Conti, in ben due pagine di verbale, ha fatto notare l’incompatibilità del ruolo, visto che Polizzotto era dirigente ai tempi dell’ex sindaco Filippo Di Matteo e che quindi dovrebbe controllare i conti che lui stesso ha fatto anni fa: “La Corte dei Conti ha chiesto al Consiglio Comunale di rimuoveee Polizzotto. Ritengo però, ma è un mio punto di vista, che la carica non sia incompatibile”.

Sulla situazione del Piano di Riequilibrio, è intervenuto anche Flavio Pillitteri di Sicilia Futura: “Più volte – ha detto – in passato il sindaco aveva ostentato serenità in merito alla salute del piano di riequilibrio, oggi questa notizia, scuote l’intera città. Ci spiace constatare che, anziché occuparsi di vicende serie come il mantenimento del Piano di Riequilibrio, il sindaco sia apparso più impegnato dalle beghe interne alla maggioranza ed al mantenimento dei fragili equilibri che lo sostengono”.

“Mi auguro – ha affermato Salvino Caputo, esponente del partito Noi Con Salvini – che l’Amministrazione comunale riesca ad evitare la dichiarazione del dissesto così come preannunziato dalla Corte dei Conti, che avrebbe effetti nefasti sia per il futuro dei dipendenti comunali che per l’intera Città”.

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