La storia di Monteirreale di Sergio Calderaro, primo scritto dai nostri lettori

Sergio Calderaro

Dal paese di Frodo

La storia di Monteirreale di Sergio Calderaro, primo scritto dai nostri lettori
Inauguriamo oggi una nuova rubrica

12 Maggio 2014 - 15:00

Inauguriamo oggi la nostra rubrica “Scritto da voi”, dove pubblicheremo di volta in volta, i vostri scritti, magari tenuti in un cassetto, ma che meritano di essere letti dalle nostre migliaia di lettori. Iniziamo questo “fantistico” viaggio con uno scritto del monrealese Sergio Calderaro, che si intitola “Monteirreale”. Uno scritto lungo e per questo, abbiamo deciso di dividerlo in 4 puntate. Racconta le vicende di questo Paese immaginario, che si chiama “Monteirreale”. E che, per certi versi, ricorda un luogo a noi molto familiare. Ma dove avviene l´esatto opposto. Iniziamo con la prima puntata…

Buona lettura

“Mi sono trasferito in un paese a due passi da una grande città del Sud alcuni anni fa e volevo parlarvi della felicità che provo per aver effettuato questa scelta. Il paese che purtroppo non ha grandi attrattive (non ha una bella piazza, non c’è una chiesa o un monumento degno di un qualche apprezzamento, non ha  neanche specialità gastronomiche  o particolari amenità) ha riversato negli anni, quasi per compensare la mancanza di tali attrattive,  tutta la sua attenzione a risolvere in maniera a dir poco esemplare tutti gli aspetti del vivere quotidiano e della civile convivenza tra i cittadini. Vi descriverò volta per volta come le istituzioni, i servizi, gli enti che sono al servizio del cittadino funzionino in questo meraviglioso paese. Comincerò con quello che nel resto del paese sembra sia ancora un problema irrisolto, ma che nella  nostra splendida cittadina è già stato affrontato e risolto da moltissimo tempo: i rifiuti.

Nella cittadina, infatti, molti anni fa, appena si incominciò ad intravvedere quello che sarebbe potuto diventare da lì a poco un enorme problema, la prontezza proverbiale e la lungimiranza degli amministratori e dei cittadini affrontò in modo tempestivo ed assolutamente originale la tematica del ritiro e dell’ utilizzo dei rifiuti.  Vi descriverò brevemente quello che l’ amministrazione concepì allora e che ancora oggi, pur con qualche piccola modifica e qualche piccolo aggiustamento, costituisce  il modello  di una riuscita risoluzione di un problema che in altre parti del nostro singolare paese pare non sia stato ancora efficacemente affrontato!  I cittadini di Monteirreale sono assolutamente attenti a ridurre al minimo la produzione dei rifiuti. Per esempio quando vanno a fare la spesa usano delle strane borse di tela, cotone, iuta o altri prodotti naturali per potere trasportare i vari alimenti in quanto in tutto il territorio comunale sono state bandite da tempo immemorabile quelle borse di plastica che tanto hanno contribuito tanti anni fa ad inquinare l’ ambiente. Per meglio dire non sono state proibite ma semplicemente sono cadute in disuso quando i cittadini si sono resi conto che procuravano o potevano procurare danni incalcolabili per l’ ambiente. I negozi di alimentari non confezionano gli alimenti (200 gr di funghi, quattro pomodori ) come si continua a fare nelle comunità meno avvedute in cui un vassoio e un bel pezzo di pellicola di materiale plastico diventano nel giro di poche ore inutili, ingombranti  rifiuti dall’ esoso costo di smaltimento. Gli alimenti vengono venduti sfusi ( come ai vecchi tempi, prima dell’ invenzione del Rifiuto ) essendo per lo più muniti di un involucro naturale biodegradabile (la cosiddetta buccia), mentre gli altri prodotti non commestibili vengono trasportati e conservati in contenitori di materiale riciclabile che vennero  forniti gratuitamente dall’ amministrazione molti anni fa e che essendo praticamente eterni (non arrugginiscono, non puzzano, non si bucano ) continuano a svolgere la loro funzione originale. Molti contenitori inoltre, alla fine del loro ciclo di vita, quando per caso fortuito si bucano o non sono per vari motivi utilizzabili, vengono depositati in appositi raccoglitori/distributori che provvedono oltre che al ritiro, a fornire un altro contenitore analogo in cambio del vecchio. Tutti i vuoti delle bevande, dei cibi sono quindi sostituibili con altri o restituiti al “Grande Riutilizzatore” da noi cittadini affettuosamente chiamato “GIerre”, un sistema che raccoglie, smista e destina ad altri usi gli eventuali contenitori non altrimenti utilizzabili.

Nel nostro paese quelli che erano i detersivi, i saponi, gli sgrassanti, gli abrasivi, etc.. sono stati sostituiti con ottimi prodotti di semplice formulazione, totalmente biodegrabili, che, se non preparati in casa con semplici ingredienti (il 96% della popolazione sa come si prepara un ottimo detersivo per piatti o per lavare gli indumenti)  possono essere comprati in quantità concentrate presso le ex stazioni di servizio cadute in disuso per lo scarso utilizzo dei carburanti fossili (successe alcuni anni fa ). Tutte le case sono ormai dotate da anni di una compostiera domestica cui solitamente bada il marito, mentre l’ impianto fuori città serve per il trattamento finale o è a disposizione di quelle persone che proprio non possono occuparsi della compostiera o non riescono ad affezzionarcisi.  Queste persone portano i loro residui alimentari ed in cambio ricevono il 50% del peso conferito in ottimo compost ,indispensabile per tutti gli usi che il mantenimento dei balconi e delle numerose aiuole pubbliche e private (sempre fioriti) del paese richiede.

Gli oggetti ingombranti, i vecchi giocattoli, i vecchi vestiti, passano tutti da una filiera che prevede:

Baratto o regalo dell’ oggetto (da privato a privato) a domicilio o presso i punti di scambio; Conversione per altro uso da parte del vecchio proprietario o dell’ accettante il dono; Fornitura agli artigiani locali per la riparazione o trasformazione in opere e manufatti utili; Smontaggio accurato e riciclaggio di tutte le componenti  riciclabili.

La carta, che è diventata bene rarissimo, non viene quasi più utilizzata. È stata sostituita da supporti elettronici di vario tipo, distribuiti gratuitamente dall’ amministrazione comunale, coi quali è possibile archiviare l’ equivalente di dieci grossi schedari (dai libri di scuola ai documenti di proprietà, alle multe pagate, alle cartelle esattoriali, ai calendari con gli anniversari) tutti in formato elettronico. La tassa sui rifiuti, di entità trascurabile, è applicata ad personam e si prevede un ulteriore passo successivo che renderà possibile non solo abolire la tassa ma remunerare le persone che porteranno immondizia (probabilmente proveniente da fuori paese) da inserire nell’ efficientissima filiera del trattamento dei  rifiuti visto che siamo diventati tanto virtuosi che quella prodotta da noi ormai scarseggia.

Ancora molto ci sarebbe da dire, ma per non tediare il lettore,  affronterò, se gli interessa, altri argomenti in qualche altra occasione. Oppure potrà chiedermi  egli stesso di descrivergli le meraviglie di altri aspetti di questo stupendo luogo”.

(continua)

 

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