Una “baby” banda delle spaccate a Palermo, nuovo arresto: in manette un 14enne

Redazione

Palermo - Le indagini della squadra mobile

Una “baby” banda delle spaccate a Palermo, nuovo arresto: in manette un 14enne
Secondo gli inquirenti, il ragazzo gravitava in un contesto criminale ben delineato nel quartiere palermitano di Borgonuovo

25 Novembre 2025 - 11:10

La vicenda ha i contorni di un piccolo romanzo criminale in formato adolescenziale, ma le carte dell’inchiesta raccontano un quadro tutt’altro che leggero. Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Mobile di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ragazzo del 2009, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto parte di un gruppo giovanile specializzato in reati predatori nel capoluogo e in diversi comuni dell’hinterland.

Il provvedimento, firmato dal Gip del Tribunale per i Minorenni su richiesta della Procura, arriva al termine di un’indagine articolata che ha ricostruito il coinvolgimento del giovane nei raid che, negli ultimi mesi, hanno colpito negozi e attività commerciali con il metodo della “spaccata”: auto o scooter rubati lanciati contro le vetrine per aprirsi la strada all’interno dei locali e fuggire in pochi secondi con merce e contanti.

Secondo gli inquirenti, il ragazzo gravitava in un contesto criminale ben delineato nel quartiere palermitano di Borgonuovo, dove avrebbe partecipato a diversi colpi compiuti insieme ad altri coetanei. Una parte del gruppo era già stata raggiunta nei mesi scorsi da analoghe misure cautelari, nell’ambito di un filone investigativo coordinato dalla Procura di Termini Imerese e dalla Procura per i Minorenni.

Nel curriculum del giovane, però, non ci sarebbero soltanto furti. Gli investigatori gli contestano anche un tentativo di estorsione con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”: prima il furto di un veicolo, poi la richiesta di denaro al legittimo proprietario per riaverlo indietro. Una dinamica vecchia quanto la delinquenza di strada, replicata qui in versione minorile.

Il ragazzo si trovava già ristretto all’Istituto penale per Minorenni di Palermo per fatti analoghi. Con la nuova ordinanza, il quadro cautelare si aggrava ulteriormente, mentre le indagini proseguono per delineare l’intero perimetro del gruppo coinvolto, un fenomeno che continua a preoccupare per la precoce età dei protagonisti e per la frequenza sempre più alta di reati commessi con modalità violente e organizzate.

Le prossime settimane saranno decisive per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e per valutare l’impatto di un percorso rieducativo che, per un ragazzo di appena quattordici anni, rappresenta ormai un’urgenza non solo giudiziaria, ma anche sociale. Queste vicende si intrecciano con il tessuto urbano offre una lente preziosa su come evolve la microcriminalità giovanile.

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