“L’Accordo” Italia-Albania “è di grande respiro europeo e traduce in atti concreti la consapevolezza che la migrazione è un fenomeno europeo e che serve cooperare. Non tutti hanno compreso il valore di questo protocollo e in tanti hanno provato a fermalo, ma noi siamo determinati ad andare avanti perchè dal nostro punto di vista ha il potenziale per modificare il paradigma dei flussi migratori. Voglio ancora ringraziare il governo e il popolo albanese. E’ stato dimostrato che l’Albania si comporta già come una nazione membra dell’Ue – osserva Meloni -, è capace di una solidarietà che di rado si è vista. So che le opposizioni considerano che questa iniziativa non sia efficace perchè conosciamo le loro posizioni sui flussi migratori. In Europa esiste un gruppo che annovera la maggioranza degli Stati membri europei e che partiva dalla volontà di costruire soluzioni innovative sul fenomeno migratorio, quel gruppo nasce per replicare quel modello Italia-Albania. Ci sono alcune nazioni europee che da tempo cercano di inserirsi nella stessa iniziativa perchè tutti comprendono che è una iniziativa rivoluzionaria nella gestione dei flussi migratori. Conosciamo anche le ragioni per le quali il protocollo non ha funzionato – aggiunge -, il protocollo funzionerà quando entrerà in campo il nuovo Patto di migrazione e asilo. Così si perderà un anno e mezzo o due anni per finire esattamente come era all’inizio. La responsabilità non è la mia. Penso che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Infine, l’ingresso dell’Albania nell’Ue. “Se noi vogliamo arrivare a fare la nostra parte nell’apertura dei negoziati politici, prima dobbiamo chiudere quelli tecnici. Spero che si possano aprire nel semestre di presidenza di turno dell’Italia e faremo tutto ciò che serve per aiutare l’Albania nella fase tecnica con serietà e nei tempi necessari. Siamo pronti ad accompagnare l’Albania per arrivare a un obiettivo comune”.
Ed è proprio sull’adesione dell’Albania ai negoziati Ue che il primo ministro albanese Rama auspica: “Sarebbe veramente la ciliegina sulla torta nel 2028, quando l’Italia avrà la presidenza del Consiglio europeo e quando Giorgia sarà nella doppia veste di presidente del Consiglio italiano e del Consiglio europeo. Non vedo l’ora di arrivarci, se noi togliamo l’Italia dal quadro della vita albanese degli ultimi 35 anni certamente l’Albania non sarebbe il Paese che è, ma sarebbe in condizioni molto più complicate. Questa cosa non posso dirla per nessun altro Paese. Noi siamo seguaci e fanatici dei valori europei e non abbiamo nessuna intenzione di mettere veti”, assicura. Anche Rama parla di una “giornata storica perchè per la prima volta il governo albanese si siede” al tavolo “con quello italiano per parlare di progetti comuni, per fare un bilancio delle cose fatte e firmare accordi concreti per progetti concreti”. E a chi gli domanda se si è pentito dell’accordo sui centri risponde: “li rifarei altre cento volte, con altri Paesi mai e se qualcuno mi chiede il perchè io rispondo: perchè non siete l’Italia che potete chiedere all’Albania tutto ciò che viene in mente. All’Italia noi siamo sempre pronti a rispondere di sì”, conclude.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).




