Sequestrati oltre 3,5 milioni a imprenditore edile: indagine su finti lavori legati ai “bonus facciate”

Redazione

Palermo - L'indagine delle Fiamme Gialle

Sequestrati oltre 3,5 milioni a imprenditore edile: indagine su finti lavori legati ai “bonus facciate”
Gli accertamenti hanno portato alla luce una serie di lavori mai eseguiti o realizzati solo parzialmente

15 Ottobre 2025 - 09:16

Dalle prime ore di oggi i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo per oltre 3,5 milioni di euro nei confronti di un noto imprenditore edile del capoluogo siciliano. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica, arriva al termine di una complessa indagine condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle nel settore dei fittizi interventi di riqualificazione edilizia.

L’inchiesta ha preso le mosse da un esposto presentato da una proprietaria di un immobile situato in un condominio palermitano, che aveva segnalato alcune irregolarità nei lavori di ristrutturazione della facciata del proprio stabile. Da quella segnalazione è scattata un’approfondita attività investigativa che ha coinvolto banche dati, documentazione tecnica acquisita presso il Comune di Palermo, sopralluoghi nei cantieri e l’audizione di oltre 30 amministratori di condominio.

Gli accertamenti hanno portato alla luce una serie di lavori mai eseguiti o realizzati solo parzialmente, oltre alla mancanza della documentazione giustificativa. In totale, gli investigatori hanno quantificato in circa 7 milioni di euro l’ammontare dei “bonus facciate” inesistenti.

In alcuni casi, le irregolarità sono risultate particolarmente gravi: la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (C.I.L.A.), trasmessa agli enti competenti nel 2022, sarebbe stata retrodatata al 30 dicembre 2021, così da non perdere il diritto alla detrazione fiscale del 90% prevista per quell’anno.

Sono attualmente in corso perquisizioni presso la sede dell’azienda e in altri luoghi riconducibili al legale rappresentante della società di costruzioni, che risulta indagato per truffa aggravata e indebita compensazione di crediti. “L’operazione di oggi – dicono dal Comando – si inserisce nel più ampio impegno del Corpo a tutela della legalità nel settore dei bonus edilizi e contro ogni forma di frode ai danni dello Stato”.

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