“L’impegno civico è stato il mio primo modo di mettermi a disposizione della politica, quando ancora politica non la facevo. Con il decreto Salva Banche, quattro istituti di credito del centro Italia andarono in risoluzione, bruciando i risparmi di una vita di correntisti e obbligazionisti. L’Italia non era ancora pronta al meccanismo del bail in”, spiega Giorgianni, parlando del suo impegno come fondatrice dell’associazione Vittime del Salvabanche.
La parlamentare si è anche occupata dell’esdebitazione, una procedura legale che permette a chi è in una condizione di sovraindebitamento di liberarsi dei debiti residui, totali o parziali, al termine di una procedura concorsuale o attraverso il principio del “fresh start”, anche senza liquidazione di beni, a patto di dimostrare di non aver agito con dolo o colpa grave.
“C’è una differenza tra la mentalità italiana e quella americana, dove il fallimento fa parte di un percorso. Pensiamo a tanti visionari che nelle aziende sono riusciti a creare degli imperi dopo essere falliti anche più volte. In Italia invece ancora c’è un pò lo spettro dell’errore e di non dover avere una seconda possibilità – sottolinea Giorgianni -. E’ una mentalità che va superata. Molti non riescono ad accedere all’esdebitazione perchè per questa procedura ci vogliono dei professionisti, come avvocati e commercialisti. Quindi abbiamo istituito nell’ultima legge di bilancio tramite il Ministero della Giustizia un fondo per aiutare queste persone”.
Altro capitolo delicato, quello delle bollette. “Oggi è veramente diventato difficile comprendere le bollette che riceviamo. C’è una asimmetria informativa tra l’utente finale e le compagnie – sottolinea il deputato di Fdi -. Abbiamo fatto un lavoro anche su questo, per introdurre nei call center la figura dell’utility manager, una figura professionale che nell’acquisto di una fornitura possa davvero consigliare l’utente sul contratto migliore”.
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