Cultura regionale, le carte da gioco siciliane: le origini, la storia, le caratteristiche

Redazione

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Cultura regionale, le carte da gioco siciliane: le origini, la storia, le caratteristiche
Le carte da gioco siciliane sono viste anche come oggetti simbolici e da collezione

07 Agosto 2025 - 09:49

I giochi di carte hanno conservato nel tempo la loro proverbiale popolarità come forma di intrattenimento, nonostante l’incessante avanzata del gaming online. Tutti i giochi hanno trovato di fatto una seconda vita in rete, con tavoli e tornei ai quali accedono milioni di appassionati. In queste piattaforme è possibile trovare una scheda con le regole della scopa o di altri giochi popolari, articoli con la loro storia, le linee guida delle diverse loro varianti e non solo. Ma il fascino dei mazzi tradizionali, come quello siciliano, resiste al tempo, incarnando secoli di storia e cultura popolare. Le carte da gioco siciliane sono viste anche come oggetti simbolici e da collezione, carichi di memoria e tradizione.

Le origini delle carte da gioco siciliane

Le carte da gioco arrivano in Sicilia probabilmente tra il XIV e il XV secolo, durante un periodo di intensa circolazione culturale tra la penisola iberica e l’Italia meridionale. Non è un caso che le carte siciliane appartengano al gruppo delle carte “spagnole”, insieme a quelle napoletane, sarde e romagnole. Gli influssi aragonesi, dovuti alla lunga dominazione spagnola sull’isola, hanno lasciato tracce evidenti nello stile iconografico dei semi e nelle figure di corte. Il mazzo siciliano si è evoluto nel tempo mantenendo caratteristiche ben distinte, tali da renderlo uno dei più riconoscibili d’Italia.

Caratteristiche del mazzo siciliano

Il mazzo siciliano è composto da 40 carte suddivise in quattro semi: coppe, denari (detti “aremi”), spade e bastoni (conosciuti anche come “mazzi”). Questi semi riflettono quelli delle carte spagnole tradizionali e sono rappresentati con tratti stilizzati e colori vivaci, spesso dominati dal rosso, verde e giallo. A differenza di altri mazzi regionali italiani, il mazzo siciliano è stampato in formato allungato e sottile (detto anche “strettissimo”), che rende le carte maneggevoli e particolarmente adatte a giochi veloci e dinamici come lo Scopone, la Briscola o il Tressette. Un aspetto distintivo delle carte siciliane risiede nella loro iconografia: le figure sono abbigliate secondo uno stile che ricorda il costume spagnolo del Cinquecento, con dettagli marcati e talvolta grotteschi. Il “re di bastoni” o il “fante di coppe” sono figure riccamente vestite e spesso esibiscono atteggiamenti solenni o si producono in gesti teatrali, quasi a voler raccontare una piccola scena.

La produzione storica

Storicamente, le carte siciliane venivano prodotte in botteghe di artigianato situate a Palermo, Catania e Trapani. Ogni tipografia locale apportava lievi variazioni stilistiche, dando origine a versioni leggermente diverse del mazzo. Con il tempo la produzione si è concentrata però in poche aziende. Alcuni mazzi antichi, conservati in collezioni private o musei, mostrano ancora una colorazione realizzata a mano e una carta più spessa e porosa, testimoniando la cura artigianale della manifattura. Già in tempi antichi era chiaro che quelle carte avrebbero avuto un ruolo sociale, educativo, talvolta perfino pedagogico, tramandando regole, linguaggi e rituali da una generazione all’altra. Anche oggi le carte regionali resistono con forza nei mercati, nelle edicole e sulle tavole dei siciliani nei momenti di festa, tra una mano di Briscola e una battuta in dialetto.

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