Chiasso d’arte, a Monreale l’ultimo appuntamento della rassegna culturale

Redazione

Eventi - L'1 agosto

Chiasso d’arte, a Monreale l’ultimo appuntamento della rassegna culturale
Protagonisti saranno quattro autori catanesi che, ognuno con il proprio stile, affrontano temi profondi, universali, spesso scomodi.

25 Luglio 2025 - 11:26

Un chiasso che non disturba, ma risveglia. Un’eco che attraversa le pietre antiche di Monreale, portando con sé parole, visioni, interrogativi. La rassegna “Chiasso d’Arte”, che per quattro venerdì consecutivi ha trasformato il centro storico in un laboratorio urbano della parola, si prepara al gran finale: venerdì 1 agosto alle ore 17.30 il Chiasso Beato Pino Puglisi ospiterà l’ultimo appuntamento di un percorso che ha unito poesia, società, tecnologia, ironia, memoria e coraggio civile. Organizzata dall’Associazione Culturale Festina lente, con il patrocinio del Comune di Monreale, ideata e curata da Claudia Scavone e condotta dal giornalista Rosario Lo Cicero Madè, la rassegna ha acceso luci nuove sulle sfumature della parola contemporanea. A salutare questa chiusura saranno il Sindaco Alberto Arcidiacono, l’Assessore allo sport e spettacolo Salvo Giangreco, l’Assessore all’istruzione Patrizia Roccamatisi che ha dichiarato a tal proposito: “Ho visto in questa rassegna un’occasione preziosa per educare alla complessità e per coltivare quel pensiero critico che è la base di ogni cittadinanza consapevole. Abbiamo ascoltato voci diverse, talvolta provocatorie, sempre autentiche. Voci che hanno parlato ai giovani e agli adulti, che hanno toccato il cuore e la mente, spingendoci a interrogarci, a prendere posizione, a non restare indifferenti. La cultura è un investimento, non un lusso. E ogni volta che una città sceglie di mettere la parola al centro, di dare spazio alla poesia, all’ironia, alla memoria, alla ricerca, sta costruendo il futuro. Un futuro che non è solo fatto di conoscenze, ma anche – e soprattutto – di coscienza”.

Anche per questo appuntamento della rassegna sarà presente il maestro Pippo Madè, autore dell’immagine della rassegna dedicata al Beato Pino Puglisi e al suo monito sempre vivo: “E se ognuno fa qualcosa…”. Protagonisti del gran finale saranno quattro autori catanesi che, ognuno con il proprio stile, affrontano temi profondi, universali, spesso scomodi. Ma l’evento si arricchirà anche della presenza speciale di Francesco Cusa, musicista e scrittore non allineato, che interverrà in veste di relatore, portando il suo sguardo acuto, ironico e provocatorio. Una voce libera e laterale, capace di cortocircuitare con intelligenza, arte e società. Si tratta di Francesco Gennaro, scultore e poeta, con Filo d’inchiostro (Algra Editore) plasma versi come materia viva, tra denuncia sociale e amore archetipico per il femminile; – Daniela Marra, psicologa e saggista, con La colpa della coscienza (Puntoacapo Editrice) esplora il concetto di colpa come dispositivo educativo e culturale, smontandolo con rigore e sensibilità; Paolo Anile, autore di Eden. Un’altra storia (Algra Editore), riscrive la Genesi in chiave femminile, restituendo ad Eva una dignità consapevole, in una narrazione dolce e simbolica; Stefano Gresta, poeta e sismologo, con Dubbiose certezze (Algra Editore), racconta il dubbio come luogo fertile: le sue poesie brevi e taglienti abitano la precarietà con grazia.

Ma Chiasso d’Arte è stato molto più di una semplice rassegna letteraria. Il 20 giugno si è aperta con Sara Favarò, che ha restituito dignità storica e poetica alla figura di Adelasia del Vasto, regina di Sicilia e di Gerusalemme, in una serata arricchita dalla presenza dell’attore e cabarettista Totò Borgese. Il 4 luglio è stata la volta di Carmelo Di Gesaro, che con Scendo alla prossima. La capitale del Perù è Lima ha messo in scena un teatro dell’assurdo tra ironia e paradosso quotidiano, accompagnato dall’attore comico Toti Mancuso. Il 18 luglio è toccato a Vincenzo Profeta, artista e scrittore tra i più controversi della scena contemporanea, che ha presentato il suo antiromanzo Viola – Scritture dal nulla (Gog Edizioni), un testo destabilizzante che racconta l’ansia amorosa e la solitudine digitale dell’uomo contemporaneo, con un linguaggio ibrido tra diario, rito e performance. Un’opera cruda e necessaria. Con la presenza di Francesco Cusa, autore di romanzi visionari e saggi taglienti, che negli ultimi anni ha saputo unire riflessione filosofica e narrazione spiazzante, Chiasso d’Arte si chiude dunque con uno scarto laterale: un invito a pensare, disobbedire, riconnettersi al presente con occhi più consapevoli.

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