Nobel per la pace, candidata anche il sindaco di Lampedusa

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Nobel per la pace, candidata anche il sindaco di Lampedusa
La richiesta di premiare Giusi Nicolini e il comune è stata formulata dalla scrittrice norvegese Elisabeth Eide

18 Gennaio 2016 - 00:00

C'e' anche Giusi Nicolini, il sindaco di Lampedusa, in corsa quest'anno per ricevere il Nobel per la Pace. Lampedusa, da anni compie uno sforzo in prima linea nell'accoglienza dei migranti e il nome della Nicolini circola da tempo tra tra quelli 'papabili' per il premio Nobel più ambito, che sarà assegnato venerdì prossimo ad Oslo. Il comitato norvegese potrebbe – secondo molti osservatori – fare una scelta dettata dall'attualità piu' stringente, premiando una persona o un'istituzione che abbia contribuito ad attenuare le sofferenze di coloro che fuggono le guerre o i regimi autoritari. La richiesta di premiare Giusi Nicolini e il comune di Lampedusa, è stata formulata dalla scrittrice norvegese Elisabeth Eide, professore di Scienze sociali all’Università di Oslo e Akershus, tra i norvegesi titolati a presentare le proposte al Comitato per il Nobel per la Pace. "Il Premio Nobel per la pace alle istituzioni e alla popolazione dell’isola – si legge nella lettera di candidatura a firma della norvegese Eide – costituirebbe anche un riconoscimento per una piccola comunità la cui umana compassione è stata messa grandemente alla prova negli ultimi venti anni e che ha superato tale prova perché rispetta la dignità umana, dimostrando che gli esseri umani possono praticare la convivenza pacifica". "E' molto probabile che il premio venga assegnato a chi aiuta quelli che fuggono", prevede la presidente dell'associazione pacifista svedese, Avenska Dreds, Anna Ek. Oltre a quello di Giusi Nicolini, tra i nomi più quotati quello del cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ha aperto le frontiere della Germania a migliaia di migranti che cercano asilo. Ma ci sono anche altri nomi: il prete cattolico eritreo, Mussie Zerai, che ha aiutato migliaia di rifugiati ad attraversare il Mediterraneo o anche l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati. Se invece il comitato si discostasse dal tema migranti, un nome che ha ottime chance (e che da anni è nella short list dei candidati) è quello del ginecologo congolese Denis Mukwege, l'uomo che è l'ispiratore del Panzi Hospital, figura di spicco della lotta alla violenza sessuale nel mondo.

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