Strada trasformata in un ring, rissa tra vicini: arrestati padre e figlio minorenne

Redazione

Regione - Casteldaccia

Strada trasformata in un ring, rissa tra vicini: arrestati padre e figlio minorenne
A far esplodere la violenza, però, sarebbe stato l’ennesimo contrasto legato a un parcheggio sotto casa

30 Dicembre 2025 - 09:53

Una strada di Casteldaccia trasformata in un ring a cielo aperto, tra calci, pugni e colpi di bloccasterzo. È lo scenario ricostruito dai carabinieri di Bagheria che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo di 47 anni e del figlio 17enne, ritenuti coinvolti in una violenta rissa tra vicini di casa. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Termini Imerese e dal Tribunale per i Minorenni di Palermo, al termine di un’attività investigativa che ha fatto piena luce sui fatti avvenuti lo scorso 6 novembre.

Le indagini, condotte anche attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due indagati. Secondo quanto ricostruito, padre e figlio avrebbero preso parte, insieme ad altre quattro persone di età compresa tra i 13 e i 45 anni – tutte denunciate a piede libero – a una rissa scoppiata tra due distinti nuclei familiari.

Alla base dello scontro, dissidi che andavano avanti da tempo: minacce verbali, piccoli danneggiamenti e tensioni mai sopite. A far esplodere la violenza, però, sarebbe stato l’ennesimo contrasto legato a un parcheggio sotto casa, la classica miccia capace di trasformare una lite di vicinato in un’escalation incontrollata. Dalle parole si è passati rapidamente ai fatti. I due gruppi si sono affrontati in strada e, secondo l’accusa, il 47enne e il figlio avrebbero aggredito i vicini con calci, pugni e colpi inferti con un bloccasterzo. Le vittime hanno riportato lesioni personali giudicate guaribili in 3, 7 e 30 giorni.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, all’uomo è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’utilizzo del braccialetto elettronico. Per il figlio minorenne, invece, è stato disposto il collocamento presso una comunità situata in un’altra provincia siciliana. Una vicenda che racconta come tensioni quotidiane, se lasciate incancrenire, possano degenerare fino a trasformare una strada qualunque in un ring improvvisato, con conseguenze pesanti sul piano giudiziario e umano.

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