Appalti sanitari truccati: dodici indagati e maxi-inchiesta della guardia di finanza

Redazione

Palermo - L'inchiesta ha svelato appalti truccati per 200 milioni di euro

Appalti sanitari truccati: dodici indagati e maxi-inchiesta della guardia di finanza
Avrebbero orchestrato un meccanismo di manipolazione delle procedure di aggiudicazione, con l’obiettivo di pilotare gare per appalti sanitari multimilionari

02 Dicembre 2025 - 09:37

La Guardia di Finanza di Palermo ha portato alla luce un articolato sistema di corruzione che avrebbe condizionato gare d’appalto per oltre 200 milioni di euro in alcune tra le principali strutture sanitarie della Regione. Questa mattina i militari del Comando Provinciale hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal Gip del tribunale di Palermo dopo i previsti interrogatori preventivi. Sono dodici gli indagati coinvolti a vario titolo nei reati di corruzione e turbata libertà degli incanti. Per tutti è stata disposta una misura interdittiva: cinque sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre uno è sottoposto all’obbligo di firma.

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno messo in luce un quadro di malaffare radicato e sistematico. Secondo gli investigatori, manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri avrebbero orchestrato un meccanismo di manipolazione delle procedure di aggiudicazione, con l’obiettivo di pilotare gare per appalti sanitari multimilionari.

In diverse occasioni, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati anticipati documenti di gara e condivise informazioni riservate relative alle decisioni delle stazioni appaltanti. Alcuni capitolati tecnici e disciplinari sarebbero stati addirittura redatti direttamente da referenti delle aziende interessate a ottenere gli appalti, in aperto conflitto con le regole di trasparenza e imparzialità.

Un ulteriore tassello dell’inchiesta riguarda gli accordi corruttivi che prevedevano il pagamento di tangenti per centinaia di migliaia di euro, calcolate in percentuale sul valore delle commesse e spesso camuffate da consulenze fittizie. Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno documentato numerose consegne di denaro contante. Una parte di queste – 47.820 euro – è stata sequestrata in via preventiva su disposizione del Gip.

Le conversazioni intercettate hanno rivelato anche l’uso di un linguaggio criptico, in cui le tangenti venivano mascherate come la consegna di generi alimentari, un espediente utilizzato per evitare sospetti. Ancora una volta, al centro del presunto sistema corruttivo emerge la figura di un noto professionista palermitano, già titolare di importanti incarichi pubblici e ritenuto dagli investigatori il fulcro dell’intera rete. L’inchiesta continua a delineare un quadro complesso che coinvolge posizioni apicali del sistema sanitario regionale, con possibili sviluppi nelle prossime settimane.

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