Monreale si prepara ad accendere un riflettore potente, e necessario, sulla violenza contro le donne. In occasione della giornata internazionale del 25 novembre, il Comune propone un appuntamento che va oltre il semplice cartellone culturale: la rappresentazione teatrale “Non toccarmi”, un lavoro che mette a nudo ferite e silenzi, trasformando il palco in uno spazio di coscienza collettiva. Lo spettacolo andrà in scena martedì 25 novembre al Teatro Imperia, con una doppia rappresentazione: alle 9.30 per gli studenti delle scuole monrealesi e, in replica, alle 21 aperta alla cittadinanza. Una scelta voluta, per parlare a pubblici diversi ma uniti dallo stesso bisogno di ascolto e consapevolezza.

Il regista Ugo Bentivegna affronta il tema con una trasparenza che non concede scorciatoie emotive. Le storie scritte da Beatrice Piscopo prendono forma attraverso monologhi intensi, duri, capaci di raccontare le sfumature di un dolore che appartiene a molte, troppe donne. Sul palco, Tommaso Gioietta e Irene Manno useranno il linguaggio del corpo per tradurre ciò che spesso resta impronunciabile, mentre le voci recitanti di Silvia Trigona e Martina Cassenti daranno sostanza alle parole, trasformandole in denuncia e memoria viva.

La musica, affidata alla voce potente di Raquel Romeo e accompagnata dal vivo da Alfonso Moscato e Fabiano Di Majo, aggiunge un ulteriore livello emotivo: una colonna sonora che attraversa ferite e rinascite, rendendo il racconto ancora più immersivo.

A promuovere l’iniziativa è l’ufficio grandi eventi del Comune di Monreale, con il coordinamento degli assessori Patrizia Roccamatisi (assessore alla pubblica istruzione) e Salvo Giangreco (assessore allo sport e spettacolo), impegnati nel portare avanti un messaggio chiaro: la lotta alla violenza di genere non può essere delegata alle celebrazioni ufficiali, ma deve diventare un’azione costante, condivisa, quotidiana. “Non toccarmi” si presenta così non solo come uno spettacolo, ma come un invito a trasformare la memoria in consapevolezza attiva, affinché ogni storia ascoltata diventi impulso al cambiamento. In questo senso, il teatro torna a essere luogo di comunità, di riflessione e, soprattutto, di responsabilità.