La Guardia di Finanza di Palermo ha inferto un duro colpo al mercato della contraffazione con un’operazione che ha portato al sequestro di oltre 10.000 peluche “Labubu” contraffatti, di cui 3.000 rinvenuti in un noto negozio di giocattoli all’interno di un centro commerciale del capoluogo. L’indagine, condotta dal Gruppo Pronto Impiego del Comando provinciale, ha permesso di smascherare una rete di vendita al dettaglio che immetteva sul mercato prodotti imitazione del celebre marchio internazionale Pop Mart, azienda leader nel settore dei collezionabili.
I “Labubu”, nati dalla fantasia di un artista di Hong Kong, sono diventati in breve tempo un fenomeno mondiale, alimentato dalla popolarità sui social network e dall’interesse di star internazionali del cinema e della musica. I modelli originali, a seconda della tipologia e della rarità, possono raggiungere prezzi di migliaia di euro, con esemplari da collezione venduti anche all’asta per cifre da capogiro.
Proprio questo successo ha attirato l’attenzione dei falsari. Le indagini dei finanzieri sono partite da un’approfondita analisi del mercato locale dei giocattoli e dal monitoraggio dei profili social di operatori del settore, fino a individuare sette esercizi commerciali sospettati di vendere prodotti falsificati. L’ARTICOLO CONTINUA DOPO IL VIDEO
Durante i controlli, i Baschi Verdi hanno scoperto che i peluche in vendita erano imitazioni quasi perfette: materiali di qualità inferiore ma forme, colori, loghi e confezioni estremamente fedeli agli originali, tanto da rendere difficile per i clienti riconoscere la differenza. I falsi venivano acquistati senza fattura da canali non ufficiali e venduti a prezzi solo leggermente inferiori agli originali, alimentando l’inganno nei confronti dei consumatori.
Il caso più eclatante è emerso all’interno di un punto vendita di una nota catena di distribuzione, dove i militari hanno rinvenuto 3.000 peluche falsi tra negozio e magazzino, insieme a scatole e confezioni per creare i cosiddetti “blind box”, le popolari scatole a sorpresa che hanno reso celebre il brand. Tra gli articoli sequestrati figurano anche copie in miniatura di un rarissimo modello venduto a giugno a Pechino per 130.000 euro.
La collocazione dei falsi in un contesto di vendita ufficiale e la cura nel confezionamento rendevano l’inganno ancora più insidioso: i clienti erano convinti di acquistare prodotti originali, approfittando di offerte apparentemente vantaggiose. I sette titolari dei negozi coinvolti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per vendita di prodotti con marchi contraffatti. Se immessi sul mercato, i peluche falsi avrebbero generato profitti per oltre mezzo milione di euro.
L’operazione si inserisce nell’impegno quotidiano delle Fiamme Gialle contro la contraffazione, a tutela dei consumatori e delle aziende che operano nel rispetto della legge. Solo nell’ultimo anno, il Gruppo Pronto Impiego di Palermo ha denunciato 37 titolari di esercizi commerciali e sequestrato oltre 500.000 articoli contraffatti, tra abbigliamento, accessori e profumi recanti i marchi delle più prestigiose griffe italiane e internazionali. Un’operazione che ribadisce come dietro la contraffazione non ci sia soltanto l’imitazione di un prodotto, ma un intero sistema economico illecito che danneggia imprese, lavoratori e consumatori.




