Avrebbe chiesto soldi a imprenditori per “sbloccare” pagamenti: arrestato funzionario della Regione

Redazione

Palermo - Le indagini delle Fiamme Gialle

Avrebbe chiesto soldi a imprenditori per “sbloccare” pagamenti: arrestato funzionario della Regione
L’imprenditore, secondo quanto ricostruito, avrebbe consegnato i mille euro dopo le pressanti richieste del funzionario

23 Ottobre 2025 - 15:17

Un funzionario direttivo della Regione Siciliana, in servizio presso il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è stato arrestato in flagranza di reato dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo. L’uomo è stato colto mentre riceveva una tangente di mille euro in contanti da un imprenditore, all’interno di un esercizio commerciale del capoluogo.

L’operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, e trae origine dalla denuncia di due imprenditori. Questi ultimi avrebbero raccontato di essere stati contattati dal funzionario, che avrebbe chiesto somme di denaro per “sbloccare” la liquidazione di alcune fatture relative a forniture e servizi resi al Dipartimento regionale, nell’ambito di manifestazioni culturali finanziate con fondi pubblici.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno confermato il contenuto delle denunce, consentendo di documentare la richiesta di denaro e di individuare altri episodi analoghi. Dalle verifiche sarebbero emersi ulteriori contatti con altri imprenditori, a cui il funzionario avrebbe chiesto indebite utilità per agevolare rapporti o pagamenti con l’amministrazione. L’arresto è scattato al momento della consegna del denaro, consegna monitorata dagli investigatori che hanno immediatamente bloccato il funzionario all’uscita dell’esercizio commerciale.

L’imprenditore, secondo quanto ricostruito, avrebbe consegnato i mille euro dopo le pressanti richieste del funzionario, nel tentativo di non compromettere la possibilità di proseguire la collaborazione con il Dipartimento regionale. Le indagini proseguono per chiarire la portata del giro di tangenti e verificare se altri episodi simili abbiano coinvolto ulteriori soggetti o settori dell’amministrazione regionale.

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