Il piano si concentra sullo sviluppo industriale, lasciando alla Nato la gestione delle operazioni militari, e punta a colmare le lacune esistenti attraverso una cooperazione strutturata tra gli Stati membri. Vengono individuati nove settori strategici per potenziare l’industria della difesa europea, tra cui la difesa aerea e missilistica, tecnologie per droni e sistemi anti-droni, artiglieria avanzata con missili di precisione a lungo raggio, produzione di munizioni, intelligenza artificiale e sistemi informativi, capacità di combattimento terrestre, marittimo e aereo, oltre a una logistica militare efficiente. L’Agenzia Europea per la Difesa avrà un ruolo chiave nel coordinamento, collegando le carenze di capacità militari alle priorità di sviluppo. Per accelerare il processo, la Commissione propone quattro iniziative prioritarie: un sistema di difesa contro i droni, un osservatorio per il rafforzamento del fianco orientale, uno scudo aereo integrato e uno scudo spaziale per la protezione delle risorse satellitari.
Le prime due iniziative, considerate urgenti, saranno approvate entro la fine del 2025, con avvio operativo nel primo trimestre del 2026 e piena operatività rispettivamente entro il 2027 e il 2028. Lo scudo aereo e quello spaziale saranno attivati entro il secondo trimestre del 2026, garantendo interoperabilità con i sistemi Nato. I primi finanziamenti per questi progetti arriveranno attraverso il programma Safe e i bandi del Programma Europeo per l’Industria della Difesa.
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(ITALPRESS).




