Il ministro ha parlato della sua visione di scuola che “deve avere due finalità fondamentali. Innanzitutto insegnare a ogni giovane a essere indipendente e autonomo, e poi il lavoro: una scuola che non dà gli strumenti per realizzarsi professionalmente fa soltanto la metà della sua funzione”, spiega. “Ho letto alcuni sondaggi in cui i giovani mettono al primo posto i diritti, la libertà, il vivere bene e, fra gli ultimi posti, il lavoro. E’ molto importante che i giovani mettano i diritti e la libertà al primo posto, ma non è bello che considerino il lavoro come qualcosa che non è al centro delle loro aspirazioni. Dobbiamo portare i giovani a riscoprire il valore e la bellezza del lavoro”. Per questo “l’idea del 4+2 è una grande rivoluzione culturale” e “la riforma del 4+2 deve diventare ordinamentale”. L’altro giorno “i collettivi mi hanno dichiarato guerra perchè voglio mettere la scuola a servizio delle imprese, ma non hanno capito niente: le scuole e le imprese devono dialogare naturalmente”, aggiunge. “Gli Its sono uno strumento di diplomazia della scuola, uno strumento di sviluppo e devono affermarsi sempre di più”, conclude il ministro.
– foto: Ipa Agency –




