Il mondo della televisione italiana piange la scomparsa di Pippo Baudo. È morto oggi, 16 agosto 2025, a Roma, all’età di 89 anni, come confermato dall’Ansa tramite fonti vicine alla famiglia e dallo storico legale Giorgio Assumma.
Una voce familiare, una carriera monumentale
Figlio di Militello in Val di Catania (nato il 7 giugno 1936), Pippo Baudo – al secolo Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo – ha rappresentato per oltre sessant’anni uno dei volti più amati e autorevoli della Rai. La sua presenza sul piccolo schermo non è mai passata inosservata: da Settevoci a Canzonissima, fino al celebre Domenica In e Fantastico, la sua firma è impressa nei programmi che hanno fatto la storia della tv italiana. La sua leggenda si lega inevitabilmente al Festival di Sanremo, che ha condotto per ben tredici edizioni, diventando anche direttore artistico in sette di esse.
Scopritore di talenti e maestro di stile
Baudo non era soltanto un presentatore: era soprattutto un talent scout capace di intuire il futuro dello spettacolo italiano. Dagli esordi di Laura Pausini a quelli di Andrea Bocelli, Giorgia, Lorella Cuccarini, Heather Parisi e molti altri, il suo “fiuto” artistico ha lasciato un solco indelebile nel panorama culturale del nostro Paese.
Un lascito televisivo indelebile
Altri programmi come Novecento, in onda nei primi anni Duemila e nel 2010, hanno testimoniato la sua capacità di leggere la contemporaneità e di raccontare l’Italia con eleganza. Anche in età avanzata, Baudo è rimasto una presenza rispettata e apprezzata, capace di tenere insieme passato e presente della tv italiana.
Il ritratto di un signore della televisione
Chi lo ha seguito – in diretta o attraverso le sue apparizioni occasionali sullo schermo – lo ricorda come un uomo gentile, colto, affabile, sempre elegante, capace di guardare il pubblico con uno sguardo curioso e rispettoso. La sua voce, il suo stile, la sua passione per il mezzo televisivo l’hanno reso, per molti, un pezzo di casa.




