La Regione Siciliana ha commissariato 176 Comuni per il mancato rispetto del termine previsto per l’approvazione del rendiconto di gestione 2024. Un numero ancora significativo, ma in calo del 25,42% rispetto allo scorso anno, quando i Comuni inadempienti furono 236. A firmare i decreti di nomina dei commissari ad acta è stato l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina, che ha evidenziato come questo risultato sia “il segnale di una crescente attenzione e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche“. Messina ha anche sottolineato che il miglioramento è frutto di un’azione di vigilanza costante e di un dialogo serrato con le amministrazioni locali: “L’andamento è incoraggiante, ma il percorso verso la piena regolarità richiede un impegno continuo”. Tra i 176 Comuni siciliani commissariati c’è anche Altofonte. Il Comune del Palermitano figura nell’elenco degli enti inadempienti per i quali è stato nominato un commissario ad acta con il compito di verificare e, se necessario, sostituire l’amministrazione comunale nell’approvazione del documento contabile.
La mappa dei Comuni commissariati
Ecco la distribuzione dei Comuni interessati dal provvedimento, provincia per provincia: Agrigento: 26; Caltanissetta: 15; Catania: 28; Enna: 10; Messina: 40; Palermo: 34; Ragusa: 3; Siracusa: 7; Trapani: 13. Commissariati anche i Liberi consorzi di Caltanissetta ed Enna, nonché le Città Metropolitane di Catania, Messina e Palermo.
Commissari ad acta già in azione
I commissari nominati sono funzionari del servizio ispettivo del Dipartimento delle Autonomie locali. Il loro compito sarà duplice: verificare la persistenza dell’inadempienza e, se necessario, procedere all’approvazione dei documenti finanziari in sostituzione del Consiglio comunale. Il commissariamento resterà in vigore fino a quando ogni singola amministrazione non avrà approvato formalmente il proprio rendiconto.
Messina: “Trasparenza e tutela dei cittadini”
Per l’assessore Messina, il rendiconto è molto più di una formalità burocratica: “È uno strumento essenziale di trasparenza e di verifica dell’azione amministrativa. Le scadenze fissate dalla legge servono a garantire chiarezza e correttezza nell’uso delle risorse pubbliche”. Il commissariamento, ha concluso, “è un intervento sostitutivo necessario, adottato solo dopo solleciti formali e ripetuti. L’obiettivo è assicurare la regolarità contabile e la tutela dell’interesse collettivo, supportando gli enti locali verso un miglioramento continuo”.




