“Per la preziosa collaborazione fornita, in qualità di docente, alla realizzazione del progetto”. Recita così la targa consegnata al dirigente infermieristico della Samot Giuseppe Intravaia in occasione della cerimonia di chiusura della seconda edizione di “Primi Passi per un’assistenza domiciliare più consapevole”, il progetto del Rotary Club Palermo Nord nato per dare valore alle cure domiciliari ed alla qualità dell’assistenza. Dieci incontri, a partire da gennaio, in cui anche per questa edizione 2025 a dare il suo contributo didattico sul tema è stato il dirigente infermieristico della Samot Giuseppe Intravaia.
“Il progetto si pone in continuità con l’obiettivo che persegue la Samot con la propria equipe domiciliare, – spiega Intravaia – ossia rendere attuabili le migliori pratiche cliniche ed assistenziali di cure palliative in un contesto destrutturato come quello domiciliare. Ciò significa che le cure, per le quali deve comunque essere assicurata l’appropriatezza, devono essere calibrate nelle situazioni ambientali, sociali e culturali riferibili ai luoghi di vita della persona assistita. Per il perseguimento di tale obiettivo al domicilio diventa necessaria la stretta collaborazione tra caregiver e operatori sanitari”.
La formazione, in questa seconda edizione, è stata focalizzata sulla tipologia delle cure domiciliari informali: “Un numero sempre crescente di persone presta assistenza, soprattutto a persone anziane, ma senza alcuna preparazione. – sottolinea Intravaia – Occorre puntare ad un’assistenza più consapevole e collaborativa. Negli anni, tale collaborazione, diventerà sempre più imprescindibile: la transizione demografica ed epidemiologica stanno determinando un crescente numero di pazienti fragili che necessitano di cure domiciliari”.
Un assistente informale ma informato rappresenta così una risorsa preziosa sia per la persona assistita che per l’equipe sanitaria che assiste il paziente. “Il corso – conclude Intravaia – ha avuto origine da un bisogno sociale sempre più crescente e per questo motivo ho accettato di collaborare con il Rotary. Da infermiere ho avuto la possibilità di condividere con una parte della popolazione laica l’importanza dell’assistenza domiciliare, promuovendo la funzione sociale che l’infermieristica ricopre. Ringrazio il presidente Filippo Castelli e tutta la commissione del progetto, costituita da Angela Piraino, Agata Caruso, Laura Capra, Marisa Aquilone e Anna Termini con la quale abbiamo curato le esercitazioni pratiche, per avermi coinvolto e per questo riconoscimento. Credo nella valenza di questo progetto – conclude – emi farò promotore per ripetere l’iniziativa a Monreale attraverso il coinvolgimento delle istituzioni”.