La sparatoria a Monreale, i due sospettati nominano un legale. Cosa sappiamo

Vincenzo Ganci

Cronaca - Fuori pericolo i due giovani, tra cui un minore, rimasti feriti

La sparatoria a Monreale, i due sospettati nominano un legale. Cosa sappiamo
Le indagini proseguono nel massimo riserbo, mentre la comunità resta scossa da quanto accaduto

27 Aprile 2025 - 20:39

I due giovani palermitani sospettati del triplice omicidio avvenuto questa notte in centro a Monreale hanno nominato un avvocato di fiducia (LEGGI QUI). Come riferisce l’Adnkronos, la loro posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti e potrebbe cambiare da un momento all’altro, aprendo la strada a una possibile iscrizione nel registro degli indagati. Al momento, secondo quanto si apprende, non sono stati ancora emessi provvedimenti di fermo di polizia giudiziaria nei loro confronti. Le indagini, coordinate coordinate dal pubblico ministero Felice De Benedittis proseguono senza sosta, per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e accertare le responsabilità.

Le indagini dei carabinieri

Rimane ancora massimo il riserbo sulle indagini e sulla dinamica della tragedia che ha sconvolto Monreale. Secondo indiscrezioni, sembrerebbe che una banda composta da circa dieci giovani dello Zen si aggirasse per le strade del centro con l’intento di rubare veicoli parcheggiati, probabilmente auto o motorini. L’intervento di alcuni giovani monrealesi, che avrebbero tentato di fermarli, avrebbe innescato una violenta rissa, degenerata poi nella sparatoria mortale. A esplodere i colpi sarebbero stati due o tre componenti della banda. Non tutte le vittime, secondo quanto emerge, erano obiettivi diretti diretti: alcuni ragazzi potrebbero essere stati colpiti accidentalmente, trovandosi semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Gli investigatori hanno confermato che sono state utilizzate almeno due pistole.

Prima di essere raggiunto dai colpi mortali, Andrea Miceli aveva fatto salire la fidanzata in auto, raccomandandole di chiudersi all’interno e di non scendere. Subito dopo, secondo quanto riferito dai testimoni e confermato dagli inquirenti ad Adnkronos, Miceli è stato colpito da alcuni proiettili che non gli hanno lasciato scampo. Sembra che, dopo aver messo al sicuro la fidanzata, Miceli abbia raggiunto il cugino, Salvatore Turdo, 23 anni, nel tentativo di aiutarlo. Anche Turdo è stato ferito gravemente nella sparatoria ed è deceduto questa mattina in ospedale. Sono fuori pericolo invece i due feriti nella sparatoria. Si tratta di un uomo di 33 anni e un sedicenne.

Il cordoglio di Schifani e Galvagno

“Esprimo profondo dolore e sgomento per la gravissima tragedia avvenuta questa notte a Monreale, dove una sparatoria ha spezzato la vita di tre giovani e ne ha feriti altri due”, ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “Un episodio di inaudita violenza che sconvolge l’intera comunità siciliana. Mi stringo alle famiglie delle vittime e dei feriti, alle quali rivolgo la mia più sentita vicinanza e solidarietà. Quanto accaduto è inaccettabile e richiama l’urgenza di un impegno sempre più forte sul fronte della sicurezza e della prevenzione, soprattutto tra i più giovani. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura affinché venga fatta piena luce sull’accaduto e i responsabili siano assicurati alla giustizia nel più breve tempo possibile”, ha concluso il goverantore.

“Quanto accaduto la notte scorsa a Monreale impone una profonda riflessione. Pensavamo che episodi del genere fossero collegati prevalentemente ad altri territori o solo alla cinematografia americana, invece, troppo spesso leggiamo di notizie collegate alla movida violenta delle nostre città. Si tratta di fatti che iniziano quasi sempre per futili motivi e degenerano in violenze che sfociano in tragedia. Tutto ciò è assurdo! Sono da subito disponibile ad avviare un confronto tra le istituzioni per individuare ogni soluzione necessaria ad arginare questa recrudescenza che ha già superato il livello di guardia. In un momento così doloroso, desidero esprimere il mio personale cordiglio alle famiglie delle tre giovani vite spezzate da questa notte di violenta follia”, così il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.

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