Terapia ventilatoria non invasiva: i dispositivi CPAP, BiPAP e APAP

Redazione

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Terapia ventilatoria non invasiva: i dispositivi CPAP, BiPAP e APAP
Quando è possibile optare per la NIV piuttosto che per la ventilazione invasiva

25 Aprile 2025 - 12:20

La terapia ventilatoria non invasiva a pressione positiva, altrimenti nota come ventilazione non invasiva o NIV (acronimo dei termini inglesi Non-Invasive Ventilation), è un supporto ventilatorio che viene fornito a un paziente senza ricorrere all’utilizzo di un tubo endotracheale (ventilazione meccanica invasiva).

Quando è possibile optare per la NIV piuttosto che per la ventilazione invasiva, cosa non sempre fattibile, si evitano le potenziali complicazioni di quest’ultima.

Una terapia quasi centenaria

I primi utilizzi della terapia ventilatoria non invasiva risalgono agli anni Trenta del XX sec. e con essa si trattavano i pazienti affetti da edema polmonare e da insufficienza respiratoria.

Oggi vi si ricorre ampiamente per il trattamento della BPCO, nel caso di polmonite con ipossiemia persistente, per supportare la respirazione nei pazienti affetti da malattie neurologiche che provocano difficoltà respiratorie, nella sindrome da apnee ostruttive del sonno e nello “svezzamento” dalla ventilazione invasiva. 

Esistono tre tipologie di NIV: con apparecchi CPAP, auto CPAP (o APAP) e BiPAP. La scelta della tipologia di dispositivo è di stretta competenza medica e i livelli di pressione sono impostati dai tecnici in base alle indicazioni dello specialista pneumologo.

Dato che questi dispositivi medicali sono particolarmente diffusi, analizziamone le principali caratteristiche.

Dispositivi CPAP: i più diffusi

CPAP è un acronimo che significa Continuous Positive Airway Pressure espressione traducibile come Pressione Positiva Continua delle Vie Aeree. I dispositivi CPAP trovano il loro maggiore impiego nel trattamento delle apnee/ipopnee ostruttive del sonno, una sindrome diffusa ancorché sottodiagnosticata che determina sintomatologia notturna e diurna e che può essere causa di problemi cardiovascolari.

Un dispositivo CPAP eroga un flusso d’aria continua a una determinata pressione. Il flusso impedisce il collasso delle vie aeree quando il paziente dorme e così si evitano dannose interruzioni respiratorie.

Il dispositivo consta di un corpo centrale con un ventilatore che eroga l’aria, un tubo flessibile, una maschera nasale od oronasale e un umidificatore. L’aria, che passa attraverso il tubo, giunge alla maschera che la convoglia nelle vie aeree del paziente. La terapia può causare secchezza di naso e gola ed è per questo che si ricorre anche a un umidificatore.

I dispositivi APAP (Auto CPAP)

I dispositivi APAP sono apparentemente simili a quelli CPAP, ma il funzionamento è sostanzialmente differente poiché i CPAP erogano un flusso d’aria a una pressione costante, mentre gli Auto CPAP modulano la pressione seguendo le indicazioni di un software interno al dispositivo che “capisce” qual è la pressione necessaria in un determinato momento.

L’impiego dei dispositivi APAP è meno comune, ma è l’opzione ideale in quei pazienti che non si adattano bene alla terapia CPAP tradizionale e in quei soggetti nei quali le apnee e le ipopnee durante il sonno fanno la loro comparsa soltanto in alcune fasi del riposo notturno.

Nell’Auto CPAP non è richiesto il processo di titolazione che invece è necessario nel caso di trattamento CPAP (un procedimento che serve a far sì che il trattamento sia efficace e allo stesso tempo confortevole per il paziente).

I dispositivi Bilevel (BiPAP)

I dispositivi BiPAP (Bilevel Positive Airway Pressure) hanno più utilizzi rispetto a quello dei dispositivi citati in precedenza. Mentre CPAP e APAP sono perlopiù impiegati per la sindrome delle apnee/ipopnee ostruttive del sonno, quelli BiPAP sono usati anche per supportare i pazienti con difficoltà respiratorie legate a BPCO, insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza respiratoria correlata all’obesità, assunzione cronica di oppioidi ecc.

Questi dispositivi sono detti Bilevel poiché forniscono due livelli di pressione, uno per l’inspirazione e uno per l’espirazione.

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