Mafia, i carabinieri ricordano le vittime della “Strage della Circonvallazione”

Redazione

Palermo - In via Ugo La Malfa

Mafia, i carabinieri ricordano le vittime della “Strage della Circonvallazione”
Nell'attentato morirono tre carabinieri e l'autista del mezzo che trasportava il boss Ferlito

17 Giugno 2024 - 11:32

Questa mattina a Palermo, in via Ugo La Malfa, ha avuto luogo la celebrazione per il 42esimo anniversario dell’eccidio dell’appuntato Silvano Franzolin, del carabiniere scelto Luigi Di Barca e del carabiniere Salvatore Raiti, vittime di agguato mafioso e decorati di Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria. Alla presenza del comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Divisione Giuseppe Spina, del viceprefetto vicario Anna Aurora Colosimo, delle più alte cariche civili e militari, dei familiari dei caduti e di una delegazione della locale Associazione Nazione Carabinieri, sono state commemorate le vittime con la deposizione di una corona d’alloro sul luogo dell’eccidio e la lettura della motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria. Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato le circostanze dell’eccidio, sul luogo del quale tra i primi intervenne il Generale dalla Chiesa al tempo Prefetto di Palermo, soffermandosi sul particolare dolore che patiscono le famiglie dei caduti e ha sottolineato il dovere di ricordare le vittime della lotta alla mafia, una lotta che va sempre condotta senza soluzione di continuità.

La cosiddetta “Strage della Circonvallazione” è avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982. Obiettivo dell’attentato era il boss catanese Alfio Ferlito che, durante una traduzione dal carcere di Enna a quello di Trapani, morì nell’agguato insieme ai tre carabinieri della scorta e al ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti e che venne poi insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile. La vicenda è stata inquadrata, nel corso dei processi, nello scontro che si era venuto a creare tra i Santapaola e i Ferlito per il predominio criminale sul territorio di Catania. Il mandante della strage fu identificato in Nitto Santapaola.

Il Presidente della Repubblica, il 28 aprile 1995, ha conferito la “Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria” ai tre militari dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione: “Militari impegnati in un servizio di scorta, venivano raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosigli contro alcuni malfattori, al fine di uccidere il detenuto tradotto. Sebbene gravemente feriti, impugnavano l’arma in dotazione per affrontare gli aggressori ma, colpiti a morte, si accasciavano al suolo e sui sedili. Splendidi esempi di spezzo del percolo ed alto senso del dovere, spinti sino all’estremo sacrificio”.

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