Può Davide vincere contro Golia? L’esempio di USA – Inghilterra

Redazione

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Può Davide vincere contro Golia? L’esempio di USA – Inghilterra
Il calcio è pieno di storie dove Davide è riuscito a sconfiggere Golia, trasformando dei giocatori in simboli veri e propri

14 Maggio 2024 - 10:11

Il calcio è uno sport meraviglioso e che ha una valenza sostanzialmente universale, questo anche grazie a una ricchezza narrativa senza precedenti. Il gioco del pallone è pieno di storia dove Davide è riuscito a sconfiggere Golia, trasformando dei giocatori in simboli veri e propri. Maradona ne è un fulgido esempio ma non è il primo dei molti.

Nel 1950 gli allibratori quotavano la vittoria degli Stati Uniti sull’Inghilterra 50 a 1, una quota che farebbe impazzire qualsiasi giocatore di scommesse calcio: nessuno sano di mente avrebbe mai scommesso sulla vittoria degli Stati Uniti ma qualcuno lo ha fatto e quel giorno ha vinto una piccola fortuna.

Da non credere, vero? Vediamo insieme più nello specifico qualcosa su quel match.

La partita impossibile

Tutto questo accadde il 29 Giugno 1950 durante i mondiali di Calcio del Brasile. A Belo Horizonte si stava tenendo la partita Stati Uniti contro Inghilterra, un match già ampiamente scritto secondo tutti quanti a causa delle forti disparità tecniche e di giocatori tra le due nazioni. L’Inghilterra, infatti, aveva già una ricca tradizione calcistica mentre gli Stati Uniti, come si confermeranno essere poi nei decenni successivi, vedevano nel calcio soltanto uno tra i molteplici sport.

La squadra Inglese era già da molti considerata come la favorita per la vittoria finale nel torneo, complice anche la presenza di giocatori molto forti come Stanley Matthews (vincitore del primo pallone d’oro), Mortensen, e Ramsey. Tutti nomi che non avevano dei pari-merito negli Stati Uniti, che invece potevano contare soltanto sull’allenatore William Jeffrey (scozzese) e su una squadra di dilettanti. La leggenda (o meglio, la storia), narra ad esempio di come il portiere facesse l’autista di carri funebre mentre uno dei difensori era in realtà un insegnante delle scuole superiori che pur di partecipare ai mondiali aveva chiesto un’aspettativa non retribuita.

Non una squadra di calciatori, quindi, ma più una di postini, studenti, mugnai, meccanici e più in generale lavoratori che facevano quello nel tempo libero; di certo non abbastanza per affrontare una squadra anche piuttosto forte come quella inglese

Anche i giganti cadono

I media britannici prevedevano per la loro squadra una vittoria facile ma sul campo le cose non sembravano andare nella stessa direzione: Frank Borghi, il portiere americano, ha dimostrato nei primi quaranta minuti un sangue freddo invidiabile. Il primo gol statunitense è arrivato al trentottesimo minuto, con Walter Bahr che in una delle (rare) occasioni offensive per gli States riesce a lanciare un tiro in diagonale verso la porta.

Joe Gaetjens, che “passava di lì”, lo devia con la testa e lo fa finire in rete: è gol, il primo e unico della partita ma abbastanza effettivamente per portarsi a casa la vittoria. Nonostante infatti un’ inghilterra inferocita, che mette una pressione notevole agli americani, questi ultimi riescono a difendere in maniera stoica, rimanendo con la porta inviolata fino al fischio finale, con immensa sorpresa di tutti.

La fuga dal campo da parte degli Inglesi ancora oggi viene raccontata come incredibilmente demoralizzante: demoralizzati e increduli, gli inglesi tornarono negli spogliatoi con la coda tra le gambe.

La parte “divertente” è che il risultato fu accettato solo con il passare dei giorni: in molti, infatti, credettero si trattasse di un semplice errore tipografico comparso sui giornali mentre negli Stati Uniti addirittura il New York TImes (il più importante quotidiano dell’epoca) scelse di non pubblicare il risultato per paura di pubblicare uno scherzo fin troppo ben organizzato.

Ma al calcio piace scherzare e a volte alcuni scherzi sono meno verosimili di quanto la realtà riesca a fare; quella di Stati Uniti – Inghilterra è stata una partita di quelle che capitano una volta ogni dieci anni, dove Davide riesce a vincere contro Golia (come spesso spiegato dagli uomini di chiesa) e riesce a scrivere la storia, con buona pace di chi davvero non riusciva a crederci.

Questo incredibile risultato rimane uno degli esempi più lampanti di come, nel calcio, l’imprevedibile possa verificarsi, sottolineando che nessuna squadra è imbattibile e che la determinazione e la resilienza possono spesso sovvertire le aspettative.

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