Mafia, una cerimonia ricorda l’appuntato Gioacchino Crisafulli: ucciso per aver intercettato un carico di eroina

Redazione

Cronaca - L'anniversario

Mafia, una cerimonia ricorda l’appuntato Gioacchino Crisafulli: ucciso per aver intercettato un carico di eroina
Questa mattina a Monreale la cerimonia in memoria dell’appuntato ucciso dalla mafia il 27 aprile 1983

27 Aprile 2024 - 10:36

Si è tenuta questa mattina presso il cimitero di Monreale una cerimonia dedicata all’appuntato dell’Arma dei Carabinieri Gioacchino Crisafulli Medaglia d’Oro “alla memoria” vittima innocente della mafia. A lui un anno fa, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Arcidiacono ha intitolato al militare la piazza della frazione di San Martino delle Scale. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Arcidiacono; il generale di brigata Luciano Magrini, comandante provinciale dei carabinieri; il tenente colonnello Giulio Modesti, comandante del gruppo carabinieri Monreale con il capitano Niko Giaquinto, il luogotenente Antonio La Rocca, comandante della stazione carabinieri di Monreale; i familiari del militare e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e autorità civili e militari. Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia e il consulente del sindaco Salvo Giangreco.

Durante la celebrazione è intervenuto il generale Magrini che ha dedicato al sacrificio del decorato un emozionato ricordo, altresì sottolineando il valore della memoria ed in particolare l’importanza di sentirsi sempre un Carabiniere, aspirando a quegli ideali di solidarietà, responsabilità e sacrificio che accomunano non solo i carabinieri in servizio ma anche quelli in congedo.

Crisafulli si impegnò fortemente nel contrasto dell’egemonia mafiosa dei terribili anni ‘80, anni in cui la mafia corleonese spadroneggiava. Il 27 aprile del 1983, venne ucciso, quando era già in pensione, a colpi di arma da fuoco a Palermo poiché aveva intercettato un carico di eroina, transitato nei pressi della propria abitazione. Infatti, fu insospettito per le manovre di un camion guidato da un “picciotto” e chiese spiegazioni. I mafiosi, infastiditi dall’azione, lo uccisero qualche giorno dopo. È stato riconosciuto vittima innocente della mafia, con decreto del Ministero dell’Interno. Lo Stato ha onorato il sacrificio della vittima, con il riconoscimento concesso a favore dei suoi familiari, costituitisi parte civile nel processo, dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso. Con Decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 5 giugno 2017 gli è stata conferita, “alla memoria” la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

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