Monreale, i bambini della Guglielmo II a scuola di ceramica

Redazione

Cronaca - L'iniziativa

Monreale, i bambini della Guglielmo II a scuola di ceramica
Un progetto che si articola in 4 lezioni mensili che si concluderà  nel mese di maggio

23 Gennaio 2024 - 13:35

È stato accolto con grande entusiasmo il nuovo laboratorio di ceramica, dai bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto Guglielmo II di Monreale. Destinatari dell’iniziativa appunto, gli alunni della scuola dell’infanzia. Si tratta di un progetto che si articola in 4 lezioni mensili di un’ora ed un quarto ciascuna, che si concluderà  nel mese di maggio. Le lezioni sono tenute da Vanessa Cammarata e Stefano Giordano, esperti ceramisti specializzati nella cottura della ceramica.

“Il lavoro della ceramica possiede in sé una grande valenza educativo-didattica per gli alunni che vivono questa esperienza”, spiegano dalla scuola -. Manipolare la materia plastica permette infatti di immergersi in un intenso mondo di esperienze sensoriali, emotive, espressive e creative. Il lavoro manuale consente di esplorare e scoprire le proprie capacità creative con un approccio all’apprendimento attraverso il fare e il movimento cinestetico. Nello svolgimento dell’attività, lavorare la ceramica permette di favorire la pazienza, la concentrazione, il lavoro personale, la lentezza, la precisione oltre a promuovere la libera scelta e la creatività”.

“Attraverso la manipolazione della creta (guidata e libera) – aggiungono dall’istituto – si contribuisce allo sviluppo della percezione tattile e visiva, della coordinazione oculo-manuale e della motricità fine, soprattutto negli alunni più piccoli; lo sviluppo delle capacità logiche di classificazione e seriazione, la comprensione di forma, peso e consistenza; l’interiorizzazione delle principali nozioni topologiche. Sotto il profilo della cooperazione e della condivisione, senza dubbio lavorando in piccoli gruppi i bambini vengono stimolati dai compagni a superare i problemi tecnici: i suggerimenti di un compagno sono sempre accettati e con il confronto, percepiscono anche le qualità estetiche dei loro lavori, ammirano e si entusiasmano per le realizzazioni ben riuscite. Da non sottovalutare – aggiungono ancora le docenti – un ulteriore aspetto: pur fornendo competenze e strumenti di base e specifiche regole di esecuzione, il percorso permette ai bambini l’acquisizione di uno stile individuale, un proprio modello operativo: non è importante il finito, ma il percorso che il bambino fa per arrivare alla conoscenza”, concludono dalla scuola.

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