Ventotto anni fa l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido

Redazione

Regione - Il sequestro e l'omicidio

Ventotto anni fa l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido
Oltre due anni di prigionia in un casolare di San Giuseppe Jato

11 Gennaio 2024 - 13:17

Ventotto anni fa uno degli omicidi più cruenti compiuto dalla mafia. Il piccolo Giuseppe Di Matteo venne strangolato e sciolto nell’acido in un casolare di San Giuseppe Jato. Il piccolo Di Matteo fu rapito all’età di 12 anni, dopo che il padre, il mafioso Santino Di Matteo, aveva cominciato a collaborare con la giustizia e fu tenuto in ostaggio per 779 giorni e, pochi giorni prima del quindicesimo compleanno, assassinato. Nei 779 giorni del sequestro, il ragazzo non poté parlare con i suoi cari, non ebbe più una compagnia, né una forma di svago: i rapitori, per il timore di essere riconosciuti, evitarono, infatti, il più possibile contatti diretti. Solo negli ultimi mesi di vita un carceriere gli procurerà con qualche regolarità riviste e giornali sportivi e talvolta qualche quotidiano. Anche l’alimentazione e l’igiene personale del ragazzino furono lungamente e gravemente trascurate, al punto che solo dopo quasi due anni dal rapimento gli vennero tagliati per la prima volta i capelli, gli venne dato del latte al mattino e qualche pasto caldo. Se si escludono, infine, gli spostamenti in auto da un nascondiglio all’altro, durante i quali veniva comunque legato e incappucciato, non uscì più all’aria aperta. Il suo corpo, non più esercitato in alcuna attività fisica, si inflaccidì completamente e i lacci, con cui veniva tenuto legato, gli procurarono delle piaghe.

Quando, dopo due anni e più di sequestro, Giuseppe fu immobilizzato per essere strangolato, uno degli esecutori materiali dell’omicidio notò che “ormai… non aveva la reazione di un bambino, sembrava molle… sicuramente la mancanza di libertà, il bambino diciamo era molto molle, era tenero, sembrava fatto di burro”. Il casolare, confiscato alle mafie, è oggi un centro di valorizzazione del territorio e un luogo della memoria e dell’impegno contro le mafie e reca il nome di Giardino della Memoria. Il sequestro, l’omicidio e lo scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo sono tra i crimini mafiosi ad aver avuto uno dei maggiori impatti sulla società civile, la cultura popolare e la stessa organizzazione criminale. La vita del piccolo Giuseppe Di Matteo ha ispirato diversi scritti biografici, letterari, lungometraggi da parte di ed iniziative culturali. (fonte wikipedia)

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