Il traffico di droga all’ombra della mafia, blitz dei carabinieri: 21 arresti

Redazione

Regione - Bagheria

Il traffico di droga all’ombra della mafia, blitz dei carabinieri: 21 arresti
L'operazione è la prosecuzione del blitz Persefone del settembre 2021

23 Marzo 2023 - 09:59

Per debellare lo spaccio di droga a Bagheria, dove gli stupefacenti arrivavano dal capoluogo e venivano gestiti dal clan locale i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Palermo hanno eseguito la notte scorsa 21 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip su richiesta del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. Nove indagati sono finiti in carcere, altri otto agli arresti domiciliari, mentre per 4 è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per tutti a vario titolo l’accusa è associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e al traffico di stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. L’operazione è la prosecuzione del blitz Persefone del settembre 2021 che ha già colpito il clan di Bagheria.

L’indagine denominata Persefone 2, è il risultato di un’articolata manovra investigativa condotta dal nucleo investigativo di Palermo, che, partendo dal monitoraggio della compagine associativa bagherese, colpita nell’ambito di un primo blitz, scattato d’urgenza il 13 e il 17 settembre 2021, che ha portato alla luce un articolato sodalizio criminale ad ampio respiro, finalizzato alla gestione della piazza di spaccio di Bagheria, operante sotto l’egida mafiosa.

L’indagine di oggi avviata dai carabinieri nel 2019, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ed ha consentito di acquisire un quadro indiziario gravecondiviso dal gip che ha emesso l’ordinanza restrittiva. Il provvedimento cautelare ritiene sussistente l’esistenza di gravi indizi per affermare la piena operatività dell’organizzazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti gestita da “Cosa nostra” bagherese, anche grazie al canale di approvvigionamento proveniente dai mandamenti cittadini di Brancaccio e Porta Nuova.

Sempre secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi, che dovranno essere successivamente confermati dagli ulteriori passaggi processuali, in ordine: a un sempre maggiore ricorso, da parte delle articolazioni mafiose, ai traffici di stupefacenti, individuati quale valida opportunità per un adeguato sostentamento delle casse mafiose; all’operatività di una organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti operante sotto il rigido controllo della famiglia mafiosa di Bagheria; all’esistenza di un asse di cooperazione, principalmente ascrivibile alle forniture, con il limitrofo mandamento di Brancaccio nonché con quello di Porta Nuova; alla gestione strutturale della piazza di spaccio bagherese, sviluppata in forma piramidale con il vertice ricadente all’interno del perimetro mafioso.

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