Monreale, a 40 anni dall’omicidio del capitano D’Aleo la mostra “I volti della legalità”

Redazione

Eventi - Al Museo dell'arte del mosaico

Monreale, a 40 anni dall’omicidio del capitano D’Aleo la mostra “I volti della legalità”
Nel quarantennale dell'uccisione del capitano Mario D'Aleo e dei carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici

20 Marzo 2023 - 13:54

Sarà inaugurata domani, martedì 21 marzo 2023 alle 16.30 presso il museo dell’arte del mosaico di Monreale, la mostra “I volti della legalità“. A 40 anni da quando nel giugno del 1983, a Palermo, vennero trucidati dalla mafia il capitano dei carabinieri Mario D’Aleo, insieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici.

Un racconto per immagini, quello condotto dagli studenti del liceo D’Aleo di Monreale, in continuità con un progetto già avviato dal professore Clesceri ed implementato nell’anno in corso. Immagini che raccontano la storia di uomini che si sono resi protagonisti del contrasto alla mafia. Volti che raccontano gli anni in cui bastava sfogliare le veritiere pagine del giornale L’Ora, per rendersi conto del fiume di sangue che scorreva a Palermo e in Provincia, migliaia di caduti, tra vittime e lotte intestine alla mafia.

“Gli allievi, in ricordo del quarantennale dell’agguato di via Scobar hanno affrontato artisticamente, il progetto ‘I volti della legalità’ – spiegano dall’istituto -. Un collage di volti di vittime della mafia, come fossero icone pop positive, della memoria. Tessere di un mai terminato mosaico, nel tempo divenuto argine sacrificale alla vigliacca e sanguinaria subcultura mafiosa”.

Tra i ritratti possiamo incontrare il giovane volto di Peppino Impastato, dei giudici Falcone e Borsellino, di Rita Atria e ancora soffermarci sullo sguardo di Mario D’Aleo a cui l’istituto è intitolato o Pippo Fava e tanti altri ancora. Le scelte sensibili tecnico-compositive degli studenti, sono state diverse e variegate, sia nelle tecniche espressive che nelle scelte semantiche del linguaggio. Alcuni hanno affrontato i manufatti con la tecnica acrilica su tela, altri incidendo la superficie con segni a grafite, altri ancora con campiture piatte con pochi colori a contrastarsi cromaticamente. E infine rifacendosi allo sviluppo della grafica vettoriale.

“I ragazzi hanno fatto tesoro di quanto Peppino Impastato ci ha ricordato attraverso un suo scritto – aggiungono dall’istituto – che se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. Quindi il visitatore, nell’osservare la bellezza dei manufatti artistico-iconici, è indotto a riflettere anche sulla bellezza e la potenza libertaria che essi esprimono in quanto armi. Armi di speranza e libertà, di una giovane generazione della nostra bella ma aspra terra, che rivendica, giustizia, verità onestà e cambiamento”.

Seguirà giorno 4 aprile, con un incontro sulla strage di via Scobar, per fare memoria delle tre vittime e di tutti coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa. La dirigente scolastica Loredana Lauricella, i professori Giovanni Alvich e Massimo Genzardi che hanno guidato gli allievi alla lettura del libro “Albicocche e Sangue”, accoglieranno in istituto la testimonianza, tra ricerca di verità e ricostruzione storica, di Francesca Bommarito arricchita dalla presenza di ufficiali dell’Arma dei carabinieri che parleranno di legalità e della importanza di agire comportamenti corretti.

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