Lo smartphone per scopi didattici: il progetto “Edu-social Algorith” in 3 scuole

Rosi Orlando

Palermo - Per ora a Palermo

Lo smartphone per scopi didattici: il progetto “Edu-social Algorith” in 3 scuole
Coinvolti gli istituti comprensivi statali Principessa Elena di Napoli, Colozza-Bonfiglio e Lombardo Radice

05 Dicembre 2022 - 07:53

A tre mesi dal suo avvio, è positivo il riscontro per “Edu-social Algorithm”: una ventata d’innovativa didattica guidata di smartphone e social media, arrivata nelle classi di tre istituti scolastici secondari di primo grado di Palermo. A monte di tutto c’è il progetto di ricerca ideato e capitanato, dal ventottenne dottorando dell’università di Palermo, Alessio Castiglione, selezionato dall’Agenzia Nazionale giovani e Ashoka, organizzazione internazionale a supporto dell’imprenditoria sociale, per rappresentare la generazione di età inferiore ai trent’anni del nostro Paese.

L’idea di Castiglione, ha coinvolto gli istituti comprensivi statali, Principessa Elena di Napoli, Colozza-Bonfiglio e Lombardo Radice e precisamente: sette classi, novantasette studenti e cinquantasette docenti, che sperimentano all’interno del social network Instagram, un modo nuovo di fare scuola. I protagonisti di Edu-social Algorithm, sono gli studenti indirizzati all’uso di smartphone e social media per scopi didattici ed educativi, secondo il modello metodologico concordato con gl’insegnanti delle classi coinvolte. Nei fatti, si crea una comunità di giovani e adulti iscritti con profili “Edu”, che comunicano nello spazio virtuale che coincide con quello didattico e nel quale s’inseriscono, contenuti, consegne di compiti, si caricano informazioni a tema e lavori svolti in classe, e tanto altro ancora. Il progetto, continuerà fino alla fine di dicembre 2022 e può essere rinnovabile sino a fine anno.

La risposta degli studenti è positiva e i professori osservano già miglioramenti nell’apprendimento condiviso. I lavori si sono aperti con la formazione operativa dei docenti e l’intenzione, come spiega Castiglione, non è quella di sostituire quaderni o libri, ma d’inquadrare lo smartphone come strumento di supporto per l’educazione della “Generazione Alpha”, quella nata interamente nel XXI secolo e per cui la tecnologia è parte integrante di vita. Il risultato è empatico e distante dall’aridità spesso associata al dialogo virtuale. Questo il commento della professoressa Valeria Catalano, dirigente del Colozza-Bonfiglio: “Lo smartphone può avere funzione di strumento se noi educatori lo valorizziamo, insegnando ad usarlo per un determinato scopo. Capovolgere l’approccio, lo rende alla stessa stregua di un libro, di un quaderno, con la differenza che il telefonino, è parte sostanziale dell’epoca socio-culturale della generazione dei nostri ragazzi”. “Il progetto Edu-social Algorithm è diventato ufficialmente un progetto ribelle, dopo la proposta fatta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara – afferma Alessio Castiglione – perché, posare i cellulari, non è oggi l’unica strategia possibile, per eliminarne i fattori di rischio, lo è piuttosto fare educazione digitale, con l’introduzione di un modello che rivaluti il senso e le modalità di utilizzo tecnologico. Ciò che riteniamo utile è strumentalizzare, piuttosto che privare. Questa sperimentazione, cerca di erigere un ponte fra generazioni diverse ed è importante che sia diffusa in altri territori, per creare una cultura pedagogica corale fondata sui social network. La ricerca, nel 2023 sarà esportata in Portogallo. Il dottorato universitario a cui il progetto è relazionato, è quello in Health Promotion and Cognitive Sciences, coordinato dalla professoressa Giuseppa Cappuccio del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione, coordinato dal direttore, Gioacchino Lavanco. La pagina instagram del progetto è “edu_social_algorithm””.

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