Abusi sessuali su minori, nasce in Sicilia un centro regionale di ascolto

Redazione

Palermo - Chiesa

Abusi sessuali su minori, nasce in Sicilia un centro regionale di ascolto
Il servizio tutela minori della Conferenza episcopale siciliana fa il bilancio di questi primi anni d'attività

19 Novembre 2022 - 15:03

Servizi attivi in tutte le 18 diocesi siciliane e un’equipe al lavoro per il Centro regionale di ascolto. All’indomani delle celebrazioni per la seconda Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, il Servizio regionale tutela minori della Conferenza episcopale siciliana fa il bilancio di questi primi anni d’attività. In seno al Servizio (la Commissione regionale è stata guidata sino a qualche settimana fa da monsignor Domenico Mogavero e ora da monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento) è stato creato il Centro regionale di ascolto del quale fanno parte don Fortunato Di Noto, Remigia D’Agata, Francesco Guarneri e don Andrea Zappulla. Una scelta, quella del Centro regionale, che serve per far rete con i Servizi diocesani territoriali già attivati ma anche per raccogliere eventuali testimonianze e segnalazioni. Uno dei percorsi che il Servizio regionale ha attivato è quello della formazione. Da qui gli incontri nelle varie diocesi coi presbiteri e operatori pastorali che sono stati già avviati sull’intero territorio siciliano. Proprio ieri, in occasione della Giornata nazionale di preghiera, la Conferenza episcopale italiana ha presentato il primo report sulla rete territoriale del Servizio. Dati che si riferiscono al biennio 2020-2021.

Nel report circa la tipologia dei casi segnalati, è emersa la prevalenza di ‘comportamenti e linguaggi inappropriatì (24), seguiti da toccamenti (21); molestie sessuali (13); rapporti sessuali (9); esibizione di pornografia (4); adescamento online (3); atti di esibizionismo (2). Le segnalazioni fanno riferimento a casi recenti e/o attuali (52,8%) e a casi del passato (47,2%). Questi dati riguardano 68 presunti autori di reato, soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni all’epoca dei fatti, in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello di chierici (30), a seguire di laici (23), infine di religiosi (15). Tra i laici emergono i ruoli di insegnante di religione; sagrestano; animatore di oratorio o grest; catechista; responsabile di associazione. Il contesto nel quale i presunti reati sono avvenuti è quasi esclusivamente un luogo fisico (94,4%), in prevalenza in ambito parrocchiale (33,3%) o nella sede di un movimento o di una associazione (21,4%) o in una casa di formazione o seminario (11,9%).

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