A Ficuzza ricordati colonnello Russo e professor Costa, uccisi dalla mafia

Redazione

Regione - L'anniversario

A Ficuzza ricordati colonnello Russo e professor Costa, uccisi dalla mafia
Il colonnello fu ucciso perché stava indagando sugli interessi dei clan guidati da Riina e Provenzano

20 Agosto 2022 - 11:40

Oggi, 20 agosto, ricorre il 45simo anniversario dell’uccisione del tenente colonnello Giuseppe Russo e del professore Filippo Costa uccisi nel 1977 a Ficuzza, frazione del Comune di Corleone. Sotto la stele commemorativa è stata deposta una corona d’alloro, sono stati resi gli onori ed è stata data lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor civile alla memoria concessa al colonnello Russo ucciso da quattro sicari del clan dei corleonesi, fra questi Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca perché stava indagando sugli interessi dei clan guidati da Totò Riina e Bernardo Provenzano nella costruzione della diga Garcia, nelle campagne di Roccamena.

Il colonnello, che morì da comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo, si occupò anche di altre delicate inchieste, come quella per l’omicidio di Peppino Impastato e quella sull’uccisione del presidente dell’Eni, Enrico Mattei. La cerimonia si è svolta alla presenza del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, del comandante interregionale carabinieri Culqualber, generale di corpo d’armata Riccardo Galletta, del Comandante della Legione Sicilia, generale di brigata Rosario Castello, del comandante provinciale di Palermo, generale di brigata Giuseppe De Liso, del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, delle massime Autorità civili e militari locali e regionali, dei familiari dei Caduti. Il generale Galletta, nel suo intervento, ha ricordato l’esempio del colonnello Russo, sia come ufficiale dell’arma, che come abile investigatore, il cui intuito è stato determinante per far luce sul mandamento mafioso di Corleone, che anche come marito e padre, sottolineando così l’importanza dell’eredità che, da testimone della storia, ha lasciato ai giovani. L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ha infine recitato una preghiera in suffragio delle vittime.

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