Istituto case popolari, finti lavori per intascare fondi: tre arresti

Redazione

Palermo - L'indagine dei carabinieri

Istituto case popolari, finti lavori per intascare fondi: tre arresti
I lavori di ristrutturazione delle case popolari dello Zen 2, erano eseguiti solo sulla carta

20 Luglio 2022 - 08:51

I carabinieri hanno dato esecuzione a 3 provvedimenti cautelari degli arresti domiciliari emessi dal gip del Tribunale di Palermo sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso dell’indagine, coordinata dai procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo, per le ipotesi di reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.

L’indagine, condotta dai militari della Sezione Eppo del Nucleo Investigativo di Palermo tra ottobre e dicembre 2021, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario che è stato sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, in cui si contesta la presunta esistenza di un unitario centro di interessi illeciti, radicato all’interno degli uffici dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo, formato da professionisti privati e pubblici ufficiali  con competenze in materia edilizia e incaricati della gestione dei fondi di spesa pubblici nazionali ed europei. Secondo l’ipotesi accusatoria, i pubblici ufficiali coinvolti, in forza della loro mansione all’interno dei singoli procedimenti in carico all’Istituto Autonomo Case Popolari, sarebbero stati in grado di appropriarsi di una parte delle somme di danaro destinate all’esecuzione di lavori in realtà poi eseguiti solo sulla carta, carpendo la compiacenza degli imprenditori aggiudicatari dei lavori per introdurli poi in un sistema “concussivo ambientale” finalizzato all’ottenimento di vantaggi patrimoniali indebiti in danno del buon esito di progetti di edilizia pubblica cofinanziati dall’Unione Europea.

L’indagine è stata focalizzata, in particolare, su un progetto di realizzazione di opere di risanamento e manutenzione di edifici di pubblica utilità del quartiere Zen  di Palermo per cui era stato previsto uno stanziamento complessivo di 1 milione e mezzo di euro. Tali opere rientrano nell’ambito del progetto “Ruis Palermo” (Progetto di Riqualificazione Urbana, Infrastrutture e Sicurezza della Città di Palermo), implementato della copertura economica del “Fondo Europeo per lo Sviluppo e la Coesione”. L’indagine odierna costituisce, in assoluto e in campo nazionale, la prima operazione dell’Arma dei Carabinieri coordinata dall’Ufficio della Procura Europea.

“L’operazione di oggi è la prima attività investigativa condotta dall’Arma dei carabinieri sotto il coordinamento della Procura europea e conclusasi con l’emissione di provvedimenti cautelari personali. Dall’estate del 2021 l’Arma ha investito rilevanti risorse nello specifico settore istituendo numerose sezioni Eppo sul territorio nazionale. Queste sezioni, che svolgono attività delegate dai procuratori europei, costituiscono un qualificato strumento per contrastare le condotte illecite che ledono gli interessi finanziari dell’Unione europea”. A dirlo è stato il colonnello Andrea Massari, comandante del Reparto operativo dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo, commentando l’indagine “Start”.

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