Confisca alla mafia, sigilli anche a un terreno e due magazzini ad Altofonte

Redazione

Regione - L'operazione dei carabinieri

Confisca alla mafia, sigilli anche a un terreno e due magazzini ad Altofonte
La confisca nei confronti di Salvatore Bisconti e Giacinto Di Salvo

10 Maggio 2022 - 11:26

Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti a cosa nostra, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, avevano già portato tra aprile e maggio 2018 all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della Procura della Repubblica, di un provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo di circa 720 mila euro a carico di Salvatore Bisconti, classe ’55 di Bagheria e di un altro provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo di circa 500 mila euro a carico di Giacinto Di Salvo, detto “Gino”, classe ’43 di Bagheria. Con i provvedimenti è stata dichiarata l’irrevocabilità delle confische e l’ingente patrimonio, riconducibile a “Cosa Nostra”, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

Salvatore Bisconti, imprenditore, era stato arrestato nell’operazione denominata “Perseo”, con l’accusa di aver fatto parte del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno, in particolare per aver partecipato a due episodi estorsivi, riportando una condanna ad anni 8 e mesi 8 di reclusione. Il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Costruzioni Bisconti sas di Santangelo Giovanni & C.” con sede a Belmonte Mezzagno; 4 appezzamenti di terreno a Belmonte Mezzagno; un appezzamento di terreno ad Altofonte; 2 magazzini ad Altofonte; 5 rapporti bancari.

Giacinto Di Salvo è ritenuto reggente del mandamento mafioso di Bagheria, in atto detenuto, arrestato nell’operazione denominata “Argo”, per aver diretto il mandamento e la famiglia mafiosa di Bagheria, coordinando costantemente le attività illecite degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore delle estorsioni alle imprese e agli esercizi commerciali della zona. Il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: 4 appezzamenti di terreno a Misilmeri; un appartamento a Bagheria; 2 autoveicoli; un motoveicolo; 13 rapporti bancari.

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