Fatture false per 3 milioni di euro: sequestro a due società palermitane

Redazione

Palermo - L'indagine tra Sicilia e Stati Uniti

Fatture false per 3 milioni di euro: sequestro a due società palermitane
Il gip ha disposto un sequestro preventivo per equivalente di 850 mila euro

18 Marzo 2022 - 12:19

Un giro di fatture false per oltre tre milioni di euro realizzato da due società palermitane operanti nel settore dei servizi telefonici a valore aggiunto. A scoprirlo sono stati i finanzieri del nucleo speciale Polizia valutaria della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura di Palermo. Il gip ha disposto un sequestro preventivo per equivalente di 850mila euro nei confronti delle due aziende e dei rispettivi amministratori.

Secondo quanto emerso dalle indagini, le due società sarebbero state coinvolte in un rilevante giro di fatture per operazioni inesistenti. Dall’Italia le movimentazioni finanziarie sarebbero confluite in conti correnti stranieri intestati a società con sede nello Stato americano del Delaware, considerato uno dei più attrattivi paradisi fiscali al mondo. Le fatture, sottolineano dalla Guardia di finanza, “sarebbero da considerarsi false e sarebbero state utilizzate al fine di evadere le imposte, giustificare le uscite dalle casse societarie e il trasferimento di denaro su conti correnti radicati all’estero”.

Le società statunitensi coinvolte, con sede allo stesso indirizzo in Delaware, “nella realtà erano prive di una struttura aziendale e non in grado di offrire servizi per milioni di euro, come, invece, risultante dalla documentazione fiscale emessa. Un ordine di indagine europeo ha inoltre permesso di acquisire la documentazione bancaria presso la Repubblica Ceca dove si trovavano i conti corrente interessati dalle presunte anomale movimentazioni. Secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, dai conti esteri intestati alle società statunitensi, la provvista sarebbe, in parte, tornata in Italia, in parte reinvestita nel settore immobiliare attraverso un’ulteriore società con sede in Delaware e, in parte, fatta rientrare nella disponibilità degli organizzatori della frode su rapporti finanziari radicati presso intermediari bancari siti al di fuori dell’Ue, anche a Dubai.

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