Alla Guglielmo II “Fiocco Lilla” contro i disturbi alimentari: l’incontro con gli esperti

Redazione

Cronaca - L'incontro online

Alla Guglielmo II “Fiocco Lilla” contro i disturbi alimentari: l’incontro con gli esperti
Un'iniziativa di informazione e sensibilizzazione con alcuni esperti che operano sul nostro territorio

16 Marzo 2022 - 09:08

Per creare consapevolezza su un tema importante come quello dei disturbi alimentari e per tendere una mano verso chi ne ha bisogno, la scuola Guglielmo II ha voluto promuovere in occasione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla – riconosciuta come la Giornata Nazionale contro i disturbi alimentari – un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, organizzando con alcuni esperti che operano sul nostro territorio, un incontro online rivolto agli studenti delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e ai loro genitori. Il titolo che abbiamo dato alla giornata odierna è stato “NutriAmo la nostra vita”.

Sono intervenuti all’incontro il dirigente scolastico dell’istituto Iolanda Nappi, Gaia Albano, psicologa, Sara Valsavoia, psicopedagogista dell’Osservatorio contro la dispersione scolastica-Usr Sicilia, Maria Grazia Intravaia con mansione di moderatore, la docente Maria Grazia Scognamiglio e molti genitori degli alunni della scuola. L’iniziativa, spiega la docente Intravaia, parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia, il 15 marzo è stato appunto il giorno della scomparsa della giovane diciassettenne. 

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie che possono colpire tutti e si possono manifestare e sviluppare in ogni momento della vita, ma i picchi di incidenza sono concentrati nella fase adolescenziale e preadolescenziale. Ecco perché la scuola ha un ruolo fondamentale nel prevenire e combattere la patologia, tra i banchi di scuola bisogna parlarne, a scuola gli studenti apprendono nozioni, ma imparano anche a stare al mondo insieme agli altri e ad affrontare i problemi della vita.

Ha aperto il dibattito la dirigente Iolanda Nappi, dando il benvenuto i partecipanti e ringraziando esperti, docenti e genitori del continuo lavoro che con dedizione svolgono ogni giorno con i propri ragazzi. Prima di lasciare la parola agli esperti, anche la docente Scognamiglio ha voluto dare testimonianza di un episodio di anoressia a lei noto. 

Gaia Albano partendo dalla sua esperienza sul campo in un ospedale londinese, ha dato ai ragazzi un’esaustiva spiegazione dei concetti di bulimia e anorressia. Successivamente la dottoressa Valsavoia ha voluto far comprendere agli studenti adolescenti che anche i social network possono rendere i ragazzi più fragili. Sui social le ragazze e i ragazzi seguono modelli di riferimento estetici che, molto spesso, toccano corde dell’animo incontrollate e che, nelle persone più fragili e vulnerabili, possono provocare frustrazione, senso di inadeguatezza, depressione e ansia. Instagram, per esempio, sarebbe in grado di aggravare in molte giovani ragazze problemi di conflittualità con l’immagine del proprio corpo, contribuendo a favorire anche l’insorgenza di comportamenti a rischio. Spesso sui social vengono veicolati esempi e comportamenti che sono nocivi e che possono indurre alla comparsa di un disturbo del comportamento alimentare. “Ecco perché è importante – spiegano i docenti – la continua attenzione e supervisione dei genitori e degli adulti sull’utilizzo che i ragazzi fanno dei social network”. 

Altro aspetto affrontato, in successione alle domande poste dagli alunni agli esperti, è stato quello dell’aiuto che si può dare ad un compagno in difficoltà. I ragazzi hanno compreso che possono aiutare chi cade nella trappola dei disturbi alimentari solo dopo aver trovato un canale comunicativo con essi. Mai abbandonare o isolare un compagno in difficoltà, piuttosto cercare l’aiuto dell’adulto e quindi avvisare il genitore o il professore. Ascoltare è il primo step per aiutare chi fa fatica ad avere un rapporto “sano” con il cibo, successivamente stargli accanto per potere affrontare insieme il problema, quindi aiutare l’amico a ritrovare se stesso e vedere ciò che di bello c’è dentro ognuno di loro piuttosto che fermarsi all’aspetto esteriore.

“Gli studenti oggi – hanno spiegato ancora dall’istituto – hanno manifestato notevole interesse al delicato tema trattato, hanno partecipato con attenzione e hanno rivolto alla dottoressa Albano molteplici domande per avere maggiori chiarimenti su quanto era stato già detto, al dibattito sono intervenuti anche alcuni genitori ponendo interessanti domande per chiarire alcuni dubbi. La scuola – hanno concluso – si impegnerà ancora a promuovere future iniziative nell’ambito dell’arricchimento dell’offerta formativa della nostra scuola”.

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