Olimpiadi invernali di Pechino, Omicron getta dubbi sull’evento

Redazione

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Olimpiadi invernali di Pechino, Omicron getta dubbi sull’evento
Ora l’ombra della variante Omicron si è gettata anche sulle Olimpiadi invernali a Pechino

12 Gennaio 2022 - 17:33

Ancora si lotta con il Covid e ancora siamo alle prese con una nuova ondata che ha investito il nostro pianeta. A dominare ora è Omicron, scoperta e isolata l’11 novembre in Sud Africa. Due anni in cui i cittadini oramai sentono solamente parlare del temuto virus e le conseguenti restrizioni che non fanno altro che mettere paura alla popolazione. Infatti nel primo lockdown generalizzato del marzo 2020, tutte le persone si sono viste segregate in casa, cambiando totalmente i loro stili di vita. Questi hanno visto settori crollare drasticamente, come quello del turismo, e altri alzarsi grazie al favore della tecnologia, come ad esempio le app gratis di tutti i migliori casino online. Ora la situazione è diversa grazie all’aiuto dei vaccini, con la quale il mondo sta combattendo il Coronavirus. Questi hanno evitato restrizioni più dure e al momento sono l’arma con cui vincere la guerra.

Ora l’ombra della variante Omicron si è gettata anche sulle Olimpiadi invernali a Pechino, che inizieranno il 4 febbraio e termineranno il 20 dello stesso mese. Dalla Cina, però, fanno sapere che i giochi si svolgeranno come previsto “senza adeguare le misure di prevenzione del Covid-19 a meno che non ci siano molti casi all’interno del sistema delle bolle”. A riferirlo Huang Chun, funzionario del Comitato organizzatore di Pechino 2022. Malgrado i casi Omicron, ha scandito in un briefing online, “non ci sono elementi per poter dire che la situazione sia cambiata”.

“Qualunque difficoltà e sfide possiamo incontrare, la nostra determinazione a ospitare i Giochi di successo come previsto rimane ferma e incrollabile”, ha notato il portavoce del Comitato Zhao Weidong.

Intanto lo scoppio di un primo focolaio interno a Tianjin, alle porte della capitale, ha fatto registrare altri due casi. A oltre 400 chilometri di distanza, le nuove infezioni sono state accertate ad Anyang, nell’Henan, di cui una relativa a uno studente universitario ritornato da Tianjin il 28 dicembre.

Sono stati fatti test su 1 milioni di persone residenti in Tianjin in 48 ore, ma sono emerse incredibili sorprese che hanno portato alla quarantena di 76mila persone. In base ai dati stimati nel 2020, Il tabloid Global Times ha stimato in 100.000 i pendolari regolari che si spostano ogni giorno tra le due città. Questa è una vera e propria bomba pandemica pronta ad esplodere. Per questo motivo Pechino ha alzato il livello di allerta per evitare che gli sforzi possano tramutarsi in un nulla di fatto.

Il Governo centrale ha chiesto ai cittadini di non spostarsi dalla capitale e da domenica sera, i biglietti dei treni tra le due città distanti circa 150 chilometri non sono più acquistabili online, mentre voli e servizi di autobus a Tianjin sono stati bloccati, scuole e università chiuse. 

Insomma nessuna pietà verso il Covid. Zhong Nanshan, il più famoso epidemiologo del Paese, ha espresso ottimismo a un forum nel weekend: la Cina, con oltre l’83% della popolazione vaccinata contro il Covid, “ha teoricamente raggiunto l’immunità di gregge”. FOTO Anthony M

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