A Monreale il catasto incendi: anche i droni per mappare le aree bruciate

Giorgio Vaiana

Cronaca - Sarà aggiornato e confrontato con quelli della forestale dalla protezione civile

A Monreale il catasto incendi: anche i droni per mappare le aree bruciate
“Un momento storico”, ha detto il sindaco della cittadina normanna nel corso della presentazione

06 Settembre 2021 - 10:26

Per la prima volta il comune di Monreale si è dotato di un catasto incendi. La presentazione dell’importante documento alla biblioteca Santa Caterina. Erano presenti, oltre al sindaco della cittadina normanna Alberto Arcidiacono, gli assessori Rosanna Giannetto e Paola Naimi.

“Un momento storico”, dice il sindaco della cittadina normanna Alberto Arcidiacono nel corso della presentazione. “Fino ad oggi non c’era stata nessuna pianificazione contro gli attentati incendiari – spiega il primo cittadino – La norma esiste da 21 anni e da quando la legge aveva imposto ai comuni di dotarsi di questo documento, a Monreale non si era fatto nulla”. Un passo importante di certo, ma le procedure per arrivare all’apposizione di un vincolo su un’area percorsa dal fuoco non sono di certo facili e immediate. Il catasto incendi, su cui ha lavorato Pinella Badagliacca, prevede un’analisi dettaglia dei territori percorsi dalle fiamme.

Il territorio di Monreale è stato suddiviso in 25 macro-aree: “Di volta in volta – spiega Badagliacca – verranno effettuati dei sopralluoghi con protezione civile e forestale per determinare con assoluta precisione l’area bruciata. Saranno utilizzati anche dei droni”. Dopo questa importante attività di verifica, si potrà decidere l’apposizione di uno dei tre vincoli previsti dal catasto incendi. Si va da quello di 15 anni che non consente il cambiamento di destinazione d’uso in nessun caso; quello i 10 anni che non permette l’edificabilità e ha il divieto di realizzare infrastrutture e vieta caccia e pascolo; infine quello di 5 anni che non permette il rimboschimento.

“Oggi Monreale è tra quei comuni che possiede questo importante documento – spiega il sindaco – Si tratta di un documento di una importanza strategica che di certo non risolverà il problema degli incendi, ma riusciremo ad avere il dettaglio preciso di quello che accade nel nostro territorio. Un catasto che sarà sempre aggiornato e confrontato con i documenti prodotti dalla forestale dalla protezione civile”. “Non va visto – spiega l’assessore Giannetto – solo con un semplice documento che indica le aree incendiate, ma anche come utile per la salvaguardia dell’ambiente, un deterrente che non consentirà le attività speculative”.

“Il catasto incendi è frutto di un lavoro di sinergia – dice l’assessore Naimi – Quest’anno la campagna antincendio nel nostro comune è stata diversa rispetto a quella degli scorsi anni. Ci siamo avvalsi dalla collaborazione di due squadre di volontari della protezione civile e questo ci ha permesso di spegnere sul nascere molti focolai. In ogni caso la nostra campagna antincendi è stata davvero molto complessa e impegnativa”.

“Un lavoro che non è stato semplice vista l’estensione del nostro territorio – dice l’architetto Badagliacca – Ora abbiamo un elenco di cartografie su cui cominciare a fare delle verifiche”. I lavori, però, per individuare le aree incendiate non saranno semplici. E, come conferma lo stesso sindaco, prima di apporre il vincolo su una porzione di territorio, occorreranno almeno un anno di rilievi e misure: “Non può essere una cosa consequenziale – spiega il sindaco – del genere c’è un incendio e vincoliamo quella zona. Vanno fatte delle verifiche approfondite e va deciso con calma dove apporre il vincolo. Gli incendi spesso partono da un’area e percorrono chilometri di territorio. La decisione va presa con estrema calma e precisione”. 

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