PALERMO (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Palermo presenta la nuova offerta formativa per l’anno accademico 2021/2022 con quindici nuovi corsi di laurea sui 160 totali e puntando sulle sedi decentrate per offrire un servizio sempre più ampio, competitivo e in linea con le richieste del territorio. Nella splendida cornice di Palazzo Steri, il rettore Fabrizio Micari ha illustrato alla stampa le principali novità per il prossimo anno. Si conferma l’ampliamento dei corsi di studi, che negli ultimi anni sono passati da poco più di 130 agli attuali 160. In tal senso, spiccano le quindici novità. Due di queste a Trapani, con Ingegneria delle tecnologie per il mare e Infermieristica, due ad Agrigento con Scienze della formazione primaria e Scienze delle attività motorie e sportive.
A queste se ne aggiungono otto attivate a Palermo, a cominciare da Medicina e chirurgia a indirizzo tecnologico, passando per Studi globali-Storia, politiche culture, Propagazione e gestione vivaistica in ambiente mediterraneo, Architettura per il progetto sostenibile dell’esistente, Biologia della conservazione, Ingegneria dei sistemi ciber-fisici per l’industria, Scienze e tecnologie agroingegneristiche e forestali e Religioni e culture che sarà un corso Interateneo in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica. In più, tre corsi di laurea in lingua inglese, a distanza e fruibili “on demand”, come il Management Engineering, International Relations, Politics & Trade ed Electronics and Telecommunications Engineering. L’incontro è stato l’occasione anche per un bilancio da parte del rettore sul suo mandato che si concluderà a ottobre.
“Abbiamo ampliato in maniera significativa l’offerta formativa nelle sedi decentrate, nella convinzione che la nostra Università deve diventare sempre di più quella della Sicilia occidentale. Abbiamo la più ampia no tax area in Italia con 25.000 euro di soglia raggiunto da nessun ateneo in Italia, vuol dire che due terzi degli iscritti non pagano le tasse – ha aggiunto Micari – Il numero degli studenti è salito fino a 43.500 iscritti, 11.000 di questi matricole. L’emorragia di iscritti registrata fino al 2015 è stata superata e ora abbiamo cambiato tendenza alla curva”.
A testimoniare la qualità del lavoro svolto anche la relazione annuale del Censis, che conferma Unipa come mega Ateneo e che la posiziona come la migliore del sud Italia, al di sopra di Milano e a un passo da Torino. Nelle speciali classifiche, l’ateneo palermitano è al primo posto dal punto di vista della comunicazione e al secondo per quanto riguarda le strutture, mentre sono state riscontrate carenze sulle borse di studio e per i servizi come posti letto e pasti. Ma a far sorridere Micari è l’efficienza della struttura amministrativa: “Averne una solida è la base di tutto e abbiamo dimostrato resilienza nel periodo della pandemia. In Sicilia si dice che i soldi ci sono ma mancano i progetti – ha concluso il rettore – tra le cose buone in questi sei anni per me vi è la creazione di una struttura amministrativa efficiente in grado di realizzarli”.
(ITALPRESS).
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