Gdf sgomina banda di usurai: 5 arresti e sequestri per 500mila euro

Redazione

Palermo - L'operazione delle Fiamme Gialle

Gdf sgomina banda di usurai: 5 arresti e sequestri per 500mila euro
Le accuse sono di associazione a delinquere, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, usura, estorsione e autoriciclaggio

10 Giugno 2021 - 09:31

Sgominata una banda di usurai che applicava tassi di interesse fino al 140% annuo, per ottenere i quali gli indagati hanno esercitato anche minacce nei confronti delle vittime. La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito, su delega della procura della Repubblica, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale del capoluogo nei confronti di 5 soggetti a vario titolo indagati per associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, usura, estorsione e autoriciclaggio. Con il medesimo provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato in circa 500 mila euro.

I cinque interessati sono: Salvatore Cillari (1958), destinatario di custodia cautelare in carcere; Gabrielle Cillari (1987), Matteo Reina (1960) e Giovanni Cannatella (1972) sottoposti ad arresti domiciliari; e Achille Cuccia (1960), nei confronti del quale è stata invece applicata la misura del divieto di dimora nel territorio del Comune di Palermo. Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo nel periodo novembre 2019/dicembre 2020, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese, esami dei flussi finanziari hanno portato a delineare il seguente quadro: la banda, capeggiata da Salvatore Cillari, almeno a partire dal 2016 avrebbe erogato prestiti di denaro con l’applicazione di tassi di interesse anche di tipo usurario nei confronti di molte persone nell’area palermitana e romana, per un ammontare complessivo pari a circa 150mila euro. Parte dei proventi illeciti sarebbero stati poi autoriciclati dal figlio Gabriele, attivo collaboratore del padre nelle azioni criminali, in un’attività economica nel settore della ristorazione nel pieno della movida palermitana. Gli altri sodali avrebbero operato a vario titolo come intermediari nel meccanismo sotteso all’erogazione dei prestiti di denaro, entrando in contatto con le vittime, proponendo ‘piani di rientrò, nonché veicolando messaggi per il rispetto della scadenza delle rate concordate.

La Gdf spiega che la progressione investigativa curata dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo ha consentito di raccogliere elementi circa: il grave stato di bisogno vissuto dai soggetti che hanno chiesto i prestiti di denaro, proseguiti anche nel periodo di lockdown causato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19; l’esistenza di un sistema professionale basato sul rilascio di assegni postdatati utilizzati a garanzia dei prestiti erogati, nonché su dazioni in contanti, prive di qualunque tipo di tracciabilità, con l’obiettivo di schermare i passaggi di denaro; l’applicazione di tassi di interesse che sarebbero arrivati fino al 140% annuo, per ottenere i quali gli indagati hanno esercitato anche minacce nei confronti delle vittime. Sono stati sottoposti a sequestro: due immobili costituiti da locali destinati a uso commerciale ove svolge la propria attività un noto ristorante ubicato nel quartiere Capo di Palermo; un motoveicolo e conti correnti.

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