Scarcerato Giovanni Brusca, uno schiaffo alle vittime di mafia

Redazione

Dall'Italia e dal Mondo - La decisione dei giudici di Roma

Scarcerato Giovanni Brusca, uno schiaffo alle vittime di mafia
Il fine pena è arrivato con un anticipo di 45 giorni deciso dal tribunale di sorveglianza di Roma

31 Maggio 2021 - 22:28

Giovanni Brusca torna in libertà dopo 25 anni. L’ex boss di mafia, ora pentito, ha lasciato nel pomeriggio il carcere romano di Rebibbia. Lo scrive L’EspressoBrusca, colui che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando della strage di Capaci dove morì il giudice Giovanni Falcone, ha terminato di scontare la pena che gli era stata inflitta. Il fine pena è arrivato con un anticipo di 45 giorni deciso dal tribunale di sorveglianza di Roma e recepito dai giudici di Milano. Brusca, inserito nel programma di protezione, resta sottoposto a quattro anni di libertà vigilata.

LE REAZIONI DAL MONDO

“La scarcerazione di Giovanni Brusca è una vergogna di Stato. Sono sconvolta per quanto accaduto. Non mi aspettavo l’ennesima vergogna della giustizia in Italia”. É quando ha dichiarato Rita Dalla Chiesa all’Adnkronos dopo la scarcerazione del pentito Giovanni Brusca. “Autore della strage di Capaci, assassino fra gli altri del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido perchè figlio di un pentito. Dopo 25 anni di carcere, il boss mafioso Giovanni Brusca torna libero. Non è questa la “giustizia” che gli Italiani si meritano”, il commento del leader della Lega Matteo Salvini.

“É una notizia che sicuramente non mi fa piacere. Un’offesa per le persone che sono morte in quella strage. Secondo me dovevano buttare via le chiavi”. Così Giuseppe Costanza, autista del giudice Giovanni Falcone scampato alla strage di Capaci, commenta con l’Adnkronos la scarcerazione per fine pena di Brusca. “Sono trascorsi 29 anni da quel giorno, ma né Falcone, né la moglie, né i ragazzi della scorta potranno mai ritornare in vita – aggiunge -. Che Paese è il nostro? Chi si macchia di stragi del genere per me non deve più uscire dalla galera”. Se avesse la possibilità di farlo cosa direbbe all’uomo che azionò il telecomando che causò l’esplosione? “Niente. Non mi sento neppure di avvicinarmi a una persona del genere”.

 

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