I medici e la battaglia al Covid: le loro storie raccontate al liceo Basile-D’Aleo

Redazione

Cronaca - Nell'ambito del progetto “Covid-19: conoscere, capire, prevenire”

I medici e la battaglia al Covid: le loro storie raccontate al liceo Basile-D’Aleo
Alcuni medici italiani in prima linea nella battaglia al Covid, hanno raccontato le loro esperienze agli studenti del liceo monrealese

02 Dicembre 2020 - 10:03

Le conferenze che hanno avuto luogo sabato 28 novembre 2020 e martedì 1 dicembre 2020 presso l’Istituto Basile-D’Aeo di Monreale e curate delle referenti Maria Grazia Intravaia e Carla Castronovo, fanno parte di un progetto didattico intitolato “Covid-19: conoscere, capire, prevenire” ideato e organizzato da Desirée Del Chiaro in collaborazione con alcuni medici della Lombardia. Questo progetto è nato dopo l’esperienza acquisita tramite un corso sull’emergenza Covid a Boston, seguito dalla ragazza presso la Tufts University, al Covid Global Learnings Project di Ariadne Labs, un centro comune per l’innovazione dei sistemi sanitari del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard T.H. Chan School of Public Health, con sede a Boston, Massachusetts.

L’obiettivo del Global Learnings Project era raccogliere informazioni su come i diversi paesi del mondo si sono avvicinati alla pandemia dal punto di vista dei sistemi sanitari. Nell’ambito del progetto Global Learnings Italy – da marzo a giugno 2020 – sono state condotte interviste con 20 medici italiani e altri progetti di operatori sanitari. “Questi resoconti di prima mano degli operatori sanitari italiani in prima linea – spiegano le referenti del progetto dell’istituto Basile-D’Aleo – forniscono non solo informazioni importanti su come il paese ha affrontato la sfida posta da Covid-19, ma anche un’opportunità per condividere le proprie storie come mezzo per educare il grande pubblico sul virus e su come si diffonde. Sappiamo dall’esperienza dei paesi di tutto il mondo che il comportamento dei giovani può avere un forte impatto sulla diffusione del virus. Portare gli operatori sanitari in prima linea direttamente nelle scuole superiori per condividere le loro storie è un potente strumento educativo che può influenzare il comportamento dei giovani e influenzare la traiettoria della diffusione di Covid”.

Così la giovane Desirèe decide di intervistare i medici, in varie parti del mondo, per imparare il più possibile di questa malattia e portare nelle scuole della Sicilia la narrazione delle esperienze vissute in prima linea in questi mesi. Questo progetto ha visto impegnati in prima linea tre medici, il primario del pronto soccorso di Lodi Stefano Paglia e i direttori di dipartimenti di emergenza urgenza e di chirurgia Enrico Storti e Pietro Bisagni. Insieme, coordinati da Desirée, hanno tenuto lezioni via Zoom agli studenti delle scuole superiori italiane che stanno affrontando e vivendo questa nuova emergenza sanitaria, narrando le loro esperienze in corsia.

Questi incontri hanno lo scopo di educare i giovani sulla pandemia Covid-19, su cosa significa e quanto sia importante che tutti contribuiscano a rallentare e prevenire la diffusione del virus. “Le testimonianze dei medici e le loro storie – aggiungono Intravaia e Castronovo – sono importanti perché danno agli studenti un’altra prospettiva della pandemia, raccontata da chi ha vissuto e sta vivendo questa emergenza”.

Come ha affermato durante una recente conferenza Shams Syed, coordinatore, Quality Care presso l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che “quando viviamo un evento tragico, questo crea un’opportunità di cambiamento”. Durante le emergenze sanitarie, il comportamento delle persone è essenziale per controllare la diffusione del virus. Durante l’emergenza Covid-19, la nostra vita quotidiana è stata cambiata anche solo semplicemente indossando una mascherina. “Se vogliamo cambiare il comportamento delle persone – spiegano ancora le coordinatrici del progetto – dobbiamo educare sui motivi per cui il cambiamento è necessario”.

In questi ultimi mesi, abbiamo visto come soprattutto i giovani siano molto spesso inconsapevoli e quindi non rispettino le pratiche necessarie per contenere la diffusione del Covid-19, come il distanziamento sociale e l’uso di mascherine. Questo accade perché, essendo giovani, non hanno paura dei sintomi e degli effetti che il Covid-19 potrebbe avere su di loro. Molto spesso vogliono solamente tornare a vivere una vita “normale”, senza capire che loro stessi possono diventare un veicolo per la trasmissione del virus.

Le due giornate sono state intensamente seguite dagli studenti e dai docenti di tutte le sedi dell’Istituto, sono stati momenti ricchi di informazione e anche di commozione in quanto i medici hanno narrato alcuni momenti difficili che hanno dovuto fronteggiare, con occhi pieni di lacrime, e con grande tenacia, nonostante la paura dei primi giorni per la battaglia difficile da combattere.

“Il nostro ringraziamento come referenti alla salute e come scuola va ai medici Pietro Bisagni e Stefano Paglia – hanno concluso dall’Istituto – che con grande disponibilità ci hanno offerto le loro personali e professionali esperienze sul campo e ci hanno fatto conoscere i diversi aspetti del vissuto della malattia, dai risvolti emotivi e psicologici, le sue complicanze e i suoi postumi, ma anche aspetti di tipo organizzativo e gestionale. Ringraziamo infine Desirée Del Chiaro per averci resi partecipi di questo progetto didattico altamente formativo e avere dedicato del tempo ai nostri alunni, trasmettendo loro preziosi momenti di crescita educativa”.

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