Piana, l’ex consigliere che diventa assessore scatena le polemiche: “Un premio”

Giorgio Vaiana

Regione - Il caso

Piana, l’ex consigliere che diventa assessore scatena le polemiche: “Un premio”
La nomina di Morena Picone infiamma il dibattito politico. Ma il sindaco rispedisce al mittente tutto: "Scelta per le sue competenze"

16 Giugno 2020 - 16:05

La nomina dell’assessore Morena Picone al posto del dimissionario Giorgio Scalora, a Piana degli Albanesi ha acceso le polemiche. Per molti si tratta della prima parte del disegno, voluto dal sindaco Rosario Petta, per premiare i tre consiglieri comunali (Morena Picone, Antonino Aclud e Antonino Imbordino) che, pur facendo parte della maggioranza, votarono contro il rendiconto 2018 condannando, di fatto, il consiglio comunale allo scioglimento. Cosa poi realmente avvenuta. Qualche giorno fa il sindaco Petta ha annunciato l’arrivo in Giunta di Morena Picone. Ma lui smentisce categoricamente che dietro ci sia qualche “giochetto” politico: “Nella maniera più assoluta – dice il sindaco – L’assessore Giorgio Scalora si è dimesso per motivi personali. Io avevo scelto un tecnico per la mia giunta e così la scelta è stata facile con Morena Picone. Non abbiamo cose nascoste o sotterfugi. Facciamo tutto alla luce del sole. E voglio ricordare ai detrattori che la mia amministrazione è quella che, nella storia di Piana, in tre anni ha fatto meno cambi di assessori”.

Ma gli ex consiglieri comunali non si fidano. E “attaccano” il sindaco. “Al terzo anno di quella che è la peggiore esperienza amministrativa della storia di questo Comune, restiamo allibiti dal fatto che dinanzi alle difficoltà economiche e sociali della nostra comunità che cerca di uscire da una delle più gravi crisi sanitarie della storia, questa amministrazione sia immobilizzata dalle lotte intestine del potere per il potere, rimanendo insensibile alle necessità e alle richieste della cittadinanza dopo aver eliminato il confronto e la democrazia”. Parole forti pronunciate dall’ex presidente del consiglio comunale Alberto Petta. Gli fa eco Giovanna Brancaccio, ex consigliere comunale del Gruppo Svegliati Piana. “La scelta di far decadere il consiglio comunale, che di fatto boccia l’operato del sindaco, non è stata altro che una perfida e snaturata strategia per togliere di mezzo chi da quasi tre anni spingeva e pungolava il sindaco affinché si rispettasse il programma elettorale. Non solo a parole, ma con fatti e concretezze. Oggi abbiamo la prova che la bocciatura del bilancio è stata solo un farsa perché una dei tre ex-consiglieri che hanno provocato lo scioglimento del consiglio la ritroviamo come assessore all’urbanistica. Aspettiamo con ansia che il sindaco dia la meritata ricompensa anche agli altri due ex-consiglieri artefici della macchinazione studiata a tavolino”. Insomma secondo l’ex consigliere comunale ci sarebbe Aclud prossimo alla nomina ad assessore. Ma anche qui Rosario Petta smentisce (e non smentisce): “Come si fa ad anticipare il futuro? – dice – Per il momento la squadra è questa e non si cambia”.

Aclud dovrebbe prendere il posto di Tommaso Matranga, fedelissimo di Rosario Petta e suo vice-sindaco. Uno che di politica ne mastica e parecchio. “Sullo scioglimento del consiglio comunale si è detto di tutto e il contrario di tutto – dice Matranga – Si accusa il sindaco, ma non è così. Il primo cittadino non ha il potere di fare una cosa del genere. Bisognerebbe raccontare la verità e indicare i responsabili che sono i consiglieri comunali che hanno votato contro il rendiconto. Io, insieme a Simona Scalia, ho votato a favore. L’opposizione, poi, si assuma la responsabilità di aver lasciato l’aula. Posso solo dire che a me non interessava mettere alla porta nessuno”.

La storia a Piana è risaputa. Nel corso di un infuocato consiglio comunale per l’approvazione del Rendiconto 2018, mentre l’opposizione abbandonava l’aula pur mantenendo il numero legale, i tre consiglieri di maggioranza Picone, Aclud e Imbordino votavano contro il rendiconto facendo sciogliere il consiglio comunale. E quindi, di fatto, perdendo anch’essi il ruolo di consigliere comunale. Negli ambienti bene informati, si vociferava di un ingresso dei tre in giunta. Cosa che lo stesso sindaco, alla nostra redazione, aveva smentito. Qualche giorno fa la nomina di uno dei tre consiglieri ha riacceso le polemiche. “Io sono stato sempre corretto e ho sempre fatto notare le cose che non vanno – dice Matranga – So il lavoro che ho fatto in questi tre anni. Potevamo fare meglio? Certo. Abbiamo fatto errori? Certo. Ma personalmente non ho nulla da rimproverarmi su cose non fatte o punti del programma non attuati. Non ho sentori di rimodulazioni imminenti della giunta. Aclud al posto mio? Non penso di essere in discussione. Forse avrebbe senso rimodulare le deleghe e non gli uomini in giunta. Mi dispiace che arrivino continuamente degli attacchi, che non fanno bene alla nostra comunità”.

Per Matranga, “questi tre anni di governo a Piana sono stati interessanti – dice – Non dimentichiamoci da dove venivamo. Il problema economico è stato quello più complesso da affrontare. Ora stiamo cercando con difficoltà di risanare tutto, avendo ottenuto alcuni risultati importanti sul piano economico, come la questione del debito con l’ex Ato. Dal mio punto di vista ho avuto risultati importanti, come l’arrivo di 4 assistenti sociali dopo oltre 10 anni, la rimodulazione sulla 328, la questione asilo nido, i cantieri scuola e lavoro. Insomma tre anni positivi. Molti frutti sono stati raccolti. Altri sono da raccogliere”.

C’è poi la questione delle elezioni del 2022: “Se ci sarò? Bella domanda – dice Matranga – Io conto di esserci. Credo che sarà fisiologica la ricandidatura di Petta (Rosario, ndr)se conferma la sua disponibilità. Sono sicuro che la nostra compagine di cui ne faccio parte da più di tre anni saprà coinvolgere ed aggregare forze nuove come d’altronde fatto tre anni fa”.

(Nella foto, Tommaso Matranga, Alberto Petta e Rosario Petta)

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