La mafia e gli affari a Milano, sequestro da oltre 1 milione di euro

Redazione

Palermo - L'operazione

La mafia e gli affari a Milano, sequestro da oltre 1 milione di euro
Nuovo colpo alla famiglia mafiosa dell'Acquasanta e ai suoi affari al Nord Italia

25 Luglio 2019 - 09:15

Nuovo colpo alla famiglia mafiosa dell’Acquasanta e ai suoi affari al Nord Italia. La Polizia e la Guardia di Finanza di Palermo, con la collaborazione di operatori della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, hanno dato esecuzione, a Milano, ad un Decreto emesso dal Tribunale di Palermo nei confronti del palermitano Gaetano Fontana, con il quale, in seguito ad ulteriore proposta del Questore di Palermo, è stato disposto un nuovo sequestro di beni, tra orologi di lusso, gioielli e pietre preziose, per un valore di mercato di oltre 1 milione di euro.

La figura di Gaetano Fontana, figlio di Stefano, reggente in vita della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, rileva quale soggetto socialmente pericoloso, già condannato definitivamente per associazione per delinquere di stampo mafioso ed in atto sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno nel comune di Milano, in quanto appartenente all’associazione mafiosa “Cosa Nostra” e segnatamente alla famiglia palermitana dell’Acquasanta, per conto della quale gestiva il nevralgico settore di riscossione del pizzo.

Sulla base della sua acclarata pericolosità sociale, mafiosa, sono stati svolti a carico di Fontana e del suo nucleo familiare degli accertamenti patrimoniali, che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati e gli investimenti patrimoniali finalizzati all’acquisto dei beni, già oggetto del precedente decreto di sequestro emesso a suo carico ad aprile scorso, anche in quel caso su proposta del Questore di Palermo.

Alla luce di tali accertamenti è stato, infatti, possibile dimostrare come tali beni, sebbene formalmente intestati ad un congiunto di Fontana, fossero in realtà a lui riconducibili ed evidentemente frutto del reimpiego dei proventi derivanti dalla sua attività illecita.

Gli ulteriori beni, oggetto del sequestro, sono stati rinvenuti a seguito delle operazioni di perquisizione e sequestro eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Palermo presso le abitazioni di Gaetano Fontana stesso e dei fratelli Angelo e Rita, nell’ambito dell’operazione “Coffee Break”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

“Si ha motivo di ritenere, infatti – spiegano gli investigatori – che tali beni siano parte del compendio aziendale riconducibile all’impresa attiva nel settore della gioielleria di lusso con insegna “Luxury Hours”, di Milano, nel cosiddetto quadrilatero della moda e già oggetto di un precedente decreto di sequestro in quanto risultata nella piena disponibilità di Gaetano Fontana”. Beni che il malvivente palermitano evidentemente aveva tentato di occultare al fine di sottrarli proprio ad eventuali provvedimenti. L’impresa, inoltre, pochi giorni prima del sequestro, era stata colpita anche da un provvedimento interdittivo antimafia disposto dal Prefetto di Milano.

Di particolare rilevanza, a conferma dell’evidente operazione di occultamento da parte di Fontana, le particolari modalità attraverso cui i beni sequestrati e rinvenuti nelle abitazioni perquisite, erano stati conservati, ovvero all’interno di buste di plastica trasparente o in fogli di carta ripiegati nonché nei tipici espositori da gioielleria, quali i cuscini di velluto e il fatto che alcune marche di orologi rinvenuti coincidessero con quelle delle scatole vuote rinvenute presso i locali della gioielleria.

“Ad ulteriore conferma della ingiustificata disponibilità – aggiungono gli investigatori – da parte di Angelo e Rita Fontana di quell’ingente numero di gioielli, orologi e pietre preziose, la circostanza che nessuno dei due risulta essere o essere stato in passato titolare di attività commerciali di vendita, di produzione o di riparazione di preziosi”.

Tra i beni sequestrati, figurano numerosi orologi di lusso, molti dei quali in oro e incastonati con pietre preziose, tra cui uno in particolare del valore stimato di circa 150.000 euro. A finire sotto sequestro, inoltre, banconote di vario taglio, per un valore totale di 5.500 euro, numerosi gioielli (orecchini, collane, bracciali e anelli in materiali e pietre preziosi) e numerose gemme sfuse.

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