Imprenditore amico dei boss: sequestro da 7 milioni di euro

Redazione

Palermo - Sigilli anche al Bar Splendore

Imprenditore amico dei boss: sequestro da 7 milioni di euro
Le indagini hanno consentito di ricostruire il profilo criminale di Enrico Splendore, uno dei principali punti di riferimento cittadini nel settore delle scommesse sportive.

18 Marzo 2019 - 11:19

Le Fiamme Gialle di Palermo, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito il provvedimento di sequestro di beni mobili e immobili, aziende, disponibilità finanziarie, contanti, dal valore complessivo di circa 7 milioni di euro nei confronti del noto imprenditore Enrico Splendore.

Le indagini hanno consentito di ricostruire il profilo criminale di Enrico Splendore, uno dei principali punti di riferimento cittadini nel settore delle scommesse sportive. Questi, fin dagli anni ’90 ha esercitato abusivamente l’attività, poi proseguita parallelamente a quella legale. Risulta, infatti, aver riportato una condanna irrevocabile per esercizio di giochi d’azzardo nel 1990 e condannato, in primo e secondo grado, per essersi associato con altre persone allo scopo di commettere più reati di esercizio abusivo di attività scommessa dal gennaio 2007 al settembre 2010.

Gli accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno evidenziato come l’imprenditore abbia inevitabilmente allacciato sistematiche relazioni con diversi soggetti avvicendatisi nel tempo ai vertici delle cosche mafiose di Brancaccio, Corso dei Mille e Villabate, zone geografiche dove l’imprenditore ha concentrato i suoi interessi, anche legali. Tra questi il Bar Splendore, florida attività commerciale ubicata nel cuore di un quartiere, quello di Settecannoli, controllato dalla cosca mafiosa di Corso dei Mille. Le indagini hanno permesso di far emergere la contiguità di Splendore con esponenti di spicco del mandamento mafioso di Brancaccio, quale Pietro Tagliavia, trovando conferma anche nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia (Bonaccorso Andrea, Lo Verso Stefano), che hanno descritto l’aiuto fornito all’imprenditore nell’esercizio delle sue attività.

Gli approfondimenti successivamente svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo si sono concentrati sugli interessi economici e sul patrimonio immobiliare di Splendore, rilevando l’effettuazione, nel tempo e anche per il tramite di altre persone, di rilevanti investimenti mobiliari e immobiliari, a dispetto di una capacità reddituale ritenuta non adeguata. E’, quindi, emersa una significativa sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati, su cui è stata fondata la proposta di sequestro, che la Procura della Repubblica ha avanzato, all’esito di lunghi e laboriosi accertamenti, alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale.

Tra i beni sottoposti a sequestro vi sono 4 immobili ubicati a Palermo, il compendio aziendale del “Bar Splendore”, la cui gestione è attualmente operata da altra società – la ditta “Splendore Enrico”, esercente l’attività di procacciatore d’affari, il 10 per cento delle quote societarie della “Di Filippo Bus s.r.l.” di via Messina Montagne, 14 conti correnti e 4 auto.

“L’azione che la Guardia di Finanza palermitana svolge – spiegano dal Comando – nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine mafiosa e, più in generale, illecita continua con la duplice finalità di disarticolare le organizzazioni criminali mediante l’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate, nonché di liberare l’economia legale da indebite infiltrazioni della criminalità”.

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