Traffico illecito di rifiuti e frode: 11 avvisi di garanzia. C’è anche l’Alto Belice

Redazione

Palermo

Traffico illecito di rifiuti e frode: 11 avvisi di garanzia. C’è anche l’Alto Belice

30 Gennaio 2019 - 13:10

Si è conclusa con gli avvisi di garanzia a diversi soggetti, l’indagine dei carabinieri nata da un accertamento effettuato nel 2014 presso l’impianto di gestione rifiuti di Santa Flavia dove vennero segnalate alcune irregolarità nella gestione dei rifiuti, a seguito delle quali la Procura della Repubblica di Palermo investì per lo svolgimento delle indagini gli uomini del Corpo forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali.

Le indagini, sviluppate anche mediante intercettazioni telefoniche e video e durate complessivamente quasi due anni, sono state estese anche a un secondo impianto nel Comune di Cefalà Diana, anch’esso di proprietà della stessa impresa dell’impianto di Santa Flavia, ma in condivisione con l’Ato Alto Belice Ambiente. Le indagini hanno inoltre riguardato un’altra società amministrata di fatto dalla stessa compagine societaria e specializzata nell’attività di trasporto rifiuti conto terzi.

A seguito dell’aggiudicazione di appalti pubblici per un importo complessivamente superiore a 700.000 euro, le società effettuavano, ciascuna apparentemente in maniera autonoma, i servizi di trasporto e di gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata per conto di numerosi Comuni del Palermitano, tra questi per un lungo periodo anche Monreale. L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un’attività organizzata per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali pericolosi (stimati in 82 tonnellate) che venivano arbitrariamente classificati come rifiuti non pericolosi e come tali conferiti a un impianto non autorizzato alla ricezione di rifiuti pericolosi con sede nella Provincia di Mantova il cui amministratore risulta indagato in concorso.

I militari hanno accertato la frode realizzata in concorso, consistente nell’artificioso aumento del peso dei rifiuti conferiti dai Comuni presso l’impianto di Cefalà Diana. A conclusione delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Palermo (originariamente assegnate al Procuratore Aggiunto Sergio Demontis e successivamente curate e coordinate dal Procuratore Aggiunto Marzia Sabella e dal Sostituto Procuratore Claudia Ferrari), i carabinieri del Centro Anticrimine Natura, hanno notificato gli 11 avvisi di garanzia emessi della Procura della Repubblica di Palermo a carico di 9 persone per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e frode nelle pubbliche forniture, nonché a carico delle stesse società coinvolte per i profili di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Grazie al supporto dei militari del nucleo di polizia tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, le indagini consentivano altresì di accertare ulteriori reati di natura fiscale e tributaria per oltre 200.000 euro di tributi non versati.

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